“Màkari”: su Rai1 la commedia gialla tratta dalle opere di Gaetano Savatteri

Claudio Gioè è il giornalista Salvatore Lamanna che si improvvisa investigatore nella sua Sicilia

Una miniserie diretta da Michele Soavi. Con Claudio Gioè, Domenico Centamore, Ester Pantano, Tuccio Musumeci, Antonella Attili, Astrid Meloni. Commedia drammatica, giallo. Italia 2021. 

 

Avviso ai naviganti: “Màkari”, in arrivo da lunedì 15 marzo su Rai1, è ambientata in Sicilia, ma in quella Occidentale non in quella Orientale. Ha una fonte d’ispirazione letteraria, ma l’autore si chiama Gaetano Savatteri, non Andrea Camilleri. Avete capito dove voglio andare a parare?

Appena il pubblico – “orfano” di un ben noto commissario – ha sentito pronunciare insieme le parole Sicilia, Sellerio e Palomar, la tentazione di pensare di trovarsi davanti il naturale sostituto di Montalbano sarà stata forte… ma non è decisamente questo lo spirito con cui avvicinasi a questa miniserie in quattro puntate!

Quindi, amici spettatori, resettate ogni precedente convinzione, e avvicinatevi con sguardo nuovo e non “prevenuto” alla visione di “Màkari”, è il miglio consiglio che mi sento di darvi. 

A dare il là alla storia è il tragicomico ritorno a casa, in Sicilia, del giornalista Salvatore Lamanna, cacciato con ignominia dall’incarico di portavoce del sottosegretario del ministero dell’interno per aver diffuso, erroneamente, una nota diametralmente opposta al pensiero del politico sulle droghe leggere.

In poche ore Lamanna passa dalle stelle alle stalle, e non può far altro che lasciare Roma per tornare a Màkari. Per lui si tratta di una sorta di esilio ma anche di un modo per riordinare le idee, ritrovare se stesso e, soprattutto, essere libero. Ad accoglierlo al porto, in sandali e maglietta, c’è Peppe Piccionello (Centamore), bizzarro e fedele amico d’infanzia.

Nonostante un passato da scrittore e l’ambizione di aprire un chiosco di granite a Ibiza, Lamanna si farà prendere dalla curiosità, e insieme all’amico e alla studentessa di architettura Suleima (Pantano) finirà per improvvisarsi investigatore e indagare sui vari casi che avvengono. 

“Màkari” è una commedia gialla dove si mescolano armoniosamente ironia, malinconia, dramma e sensualità (incarnata da Suleima, studentessa di giorno, cameriera di notte), ed emerge un affresco brioso, colorato e affascinate di una Sicilia molto diversa da quella raccontata da Camilleri.

Miniserie promossa a pieni voti, quindi? Nì, caro spettatore. Se infatti l’idea di Savatteri è chiara, lineare, incalzante fin dalle prime pagine di racconti e romanzi, l’adattamento televisivo, almeno dopo il primo episodio, appare ancora incerto e ibrido. Si fa grande affidamento sulle bellezze naturali, sui colori e i suoni della Sicilia. E poi su Claudio Gioè.

In questo caso, però, l’attore palermitano fatica a entrare nel personaggio. In apparenza potrebbe non sembrare, ma Saverio Lamanna è un uomo complesso, che non rientra in una categoria precisa e ha molte sfaccettature. Abituato a ruoli più seri/drammatici/eroici, Gioè sembra quasi averlo sottovalutato, non dandogli il necessario spessore umano.

Analogo giudizio sospeso e parzialmente negativo per Ester Pantano, attrice catanese che abbiamo apprezzato già due anni fa nel primo film storico di Camilleri. La Suleima letteraria incarna sensualità, esotismo, bellezza e allo stesso tempo intelligenza e personalità ma, mi dispiace scriverlo, di tutto questo si è visto ben poco nella controparte televisiva.

Anche in coppia, Gioè e la Pantano steccano. Manca la passione, l’intensità, le scintille. Il colpo di fulmine che viene raccontato nel primo episodio al pubblico da casa non arriva.

Promosso con lode, invece, Domenico Centamore che finalmente, con il personaggio di Peppe Piccionello, ha potuto dismettere i panni del mafioso cattivo, dimostrando una travolgente vis comica. Sarà lui la rivelazione di “Màkari”, me lo sento. Occhio anche a Tuccio Musumeci, il decano degli attori siciliani, che ha finalmente la possibilità di farsi conoscere e apprezzare dal grande pubblico.

Insomma, la partenza non è stata esattamente col botto, ma “Màkari” ha grandi potenzialità narrative e interpretative e mi riservo di rivedere la mia opinione nel corso delle prossime tre puntate. D’altro canto, per un amante di Montalbano, e siciliano doc, qui gli elementi per un successo ci sono tutti. 

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