“Marcel!”: un film che si muove, steccando, tra favola e realismo

L'opera prima di Jasmine Trinca è monocorde. Bene Alba Rohrwacher e Maayane Conti

Un film di Jasmine Trinca. Con Alba Rohrwacher, Maayane Conti, Giovanna Ralli, Umberto Orsini, Dario Cantarelli. Drammatico, 93′. Italia 2022

Una madre e una figlia e un cane. La madre è un’artista di strada che mette in scena con successo il suo stretto rapporto con l’animale fatto di timore della perdita unito a grande sensibilità reciproca. La figlia osserva sentendosi non altrettanto considerata. Vive con i nonni anziani e, suonando il sax, cerca di ottenere la tanto agognata approvazione materna.

 

Non me ne voglia la brava e simpatica Jasmine Trinca, ma sono in sincera difficoltà nello scrivere la recensione del suo primo film da regista, “Marcel!”, presentato al Festival del cinema di Cannes.

La sensazione è che il risultato finale, quello che il pubblico si trova davanti, sia ben lontano da ciò che l’attrice romana aveva in mente.

Personalmente ho percepito “Marcel!” come il doloroso e sofferto racconto delle difficoltà incontrate da una figlia nel rapporto con l’eccentrica madre. Oggi il passato non fa più male, ma ha comunque condizionato la sua esistenza. Invece quella figlia, oggi divenuta una regista esordiente, ha dichiarato alla stampa che il film è un modo per dire grazie alla madre.

Come potete ben capire mi trovo di fronte a un dubbio amletico: sono io a non aver capito niente del film (complice magari la stanchezza da festival) oppure il suddetto film è talmente pretenzioso e autoreferenziale che la mia interpretazione è valida come qualsiasi altra?

Confesso che durante la visione di “Marcel!” a Cannes ogni tanto Morfeo mi ha strizzato l’occhio, ma ciò non mi impedisce di affermare che la sceneggiatura, divisa in 9 capitoli, è noiosa, dispersiva, a tratti sconclusionata, più adatta a un contesto teatrale che cinematografico.

Il Marcel del titolo è un cane di piccola taglia, a cui vengono riservati tutte le attenzioni e l’amore che una madre dovrebbe, invece, dare alla figlia. Si può invidiare, odiare persino, un animale? Sì, se la tua stessa madre ne ha fatto il centro del suo spettacolo teatrale, di grande successo. Lasciando te in un angolo. 

Nonostante le buone premesse emotive e autobiografiche, “Marcel!” è un film vecchio, monocorde, reso meno indigesto dalla bravura della giovane Maayane Conti che tiene la scena con grande personalità e naturalezza e forma una bella coppia con Alba Rohrwacher.

L’augurio che mi sento di rivolgere a Jasmine Trinca è che, una volta fatti i conti anche a livello cinematografico con il proprio passato, possa cambiare radicalmente genere e storia, perché la prima da regista è stata ben lontana dall’essere buona come si sperava.

 

Il biglietto da acquistare per “Marcel!” è:
Neanche regalato (con riserva). Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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