“Masquerade – Ladri d’amore”: un thriller venale e confuso, incompiuto

Nicolas Bedos sembra incapace di scegliere quale strada percorrere e il risultato è confuso

Un film di Nicolas Bedos. Con Pierre Niney, Isabelle Adjani, François Cluzet, Marine Vacth, Emmanuelle Devos. Thriller, 142′. Francia 2022

Margot seduce Adrien nella sontuosa villa di Martha, attrice capricciosa sul viale del tramonto. Margot è una femme fatale ghiotta di diamanti, Adrien uno gigolo di star in declino. Amante annoiato di Martha, Adrien perde la testa per Margot che seduce polli benestanti per garantirsi un ricco avvenire. I due si intendono a meraviglia, nel letto e nella vita, dove tramano truffe incredibili a beneficio e a danno dei miliardari della Costa Azzurra. Ma l’abuso di seduzione e la totale mancanza di scrupoli saranno fatali.

 

L’amore è quel sentimento che in molti sognano, bramano e inseguono per tutta la vita… per poi maledire il giorno in cui l’hanno incontrato! Potrei sembrarvi cinico o estremista, con questa mia affermazione, ma tenetela comunque a mente, dopo aver visto “Masquerade – Ladri d’amore”.

L’ultima fatica del regista francese Nicolas Bedos, presentata fuori concorso a Cannes 2022 in primavera, arriva al cinema in Italia.

Personalmente sono un sincero estimatore di Bedos, soprattutto nella sua veste di sceneggiatore, e ho apprezzato in passato la sua sensibilità creativa e il talento nell’indagare l’animo umano e le fragilità sentimentali dei personaggi.

“Masquerade”, purtroppo, non si dimostra all’altezza dei precedenti. Si ha la sensazione che il regista non sia riuscito a decidere quale strada intraprendere o quale messaggio trasmettere al pubblico.

Il film, lungo, si divide in due parti. Nella prima, malinconica, introspettiva e in parte anche autobiografica, ci viene mostrata la vanesia, squallida ed edonistica comunità che popola la Costa Azzurra. In questo “falò delle vanità” esasperato e disturbante – che per certi aspetti rievoca “La grande bellezza” di Sorrentino – ognuno recita una parte, e non può permettersi debolezze.

Ma ecco che invece di insistere su questa strada, sviluppando le ipocrisie del “suo mondo”, la storia cambia totalmente registro, passando a parlare di seduzione, illusioni e inganni.

Nonostante questa seconda parte sia ben costruita e ben recitata, si ha la sensazione di vedere un altro film, completamente slegato dal precedente. I personaggi cambiano troppo bruscamente personalità, atteggiamento e modo di pensare e la visione finisce per risultare confusa e faticosa.

“Masquerade” è un film incompiuto, che per gli amanti della filmografia di Bedos risulterà un passo indietro. Chi invece sostiene la supremazia della donna sull’uomo anche in furbizia e scaltrezza criminosa è sicuramente da non perdere.

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