Mito, racconto popolare, leggenda e fiaba: ecco come distinguerli

Usati indistintamente per indicare "storie di fantasia", i quattro termini si riferiscono a generi diversi

di Valentina Biondini

 

Capita spesso di usare – e sentire usare – i termini mito, racconto popolare, leggenda e fiaba in maniera interscambiabile, come sinonimi, per indicare genericamente delle storie di fantasia. Ma siamo proprio sicuri che sia corretto?

Gli esperti in materia ci dicono di no. Pur essendoci dei punti di contatto, infatti, ognuno di questi generi presenta delle caratteristiche ben distinte, che lo rendono unico e diverso dagli altri.

Aiutandoci con un pezzo di Thought.com, passiamoli allora in rassegna uno per uno, cercando di fare il punto, una volta per tutte, e capire finalmente a quale categoria appartengono alcune delle storie che abbiamo sentito fin da bambini.

 

IL MITO

Il mito è una storia che nasce per rispondere a domande ancestrali, quali le origini del mondo o di un popolo, oppure per spiegare fenomeni atmosferici, misteriosi o sovrannaturali. Spesso in esso compaiono dei, eroi o altre creature (mitologiche, per l’appunto) e la narrazione presenta spesso elementi drammatici.

Molte culture antiche hanno sviluppato una propria mitologia, dove tornano spesso immagini e temi archetipici (di uno stesso mito possono esistere versioni differenti a seconda del popolo che lo racconta). In origine i miti venivano diffusi in forma orale.

ESEMPI: Il mito di Amore e Psiche, Il mito di Orfeo ed Euridice, il mito del vaso di Pandora, il mito del filo di Arianna.

 

IL RACCONTO POPOLARE

Se il mito racconta le origini di un popolo con un’aura sacrale, il racconto popolare è una narrazione romanzata che riguarda persone o animali. Superstizioni e credenze fondate su basi non scientifiche sono elementi ricorrenti di questo filone, che come il mito veniva in origine trasmesso oralmente.

ESEMPI: Il Bigfoot, il mostro di Lochness.

LA LEGGENDA

La leggenda è una storia – ambientata in un’epoca ben precisa e con al suo interno anche figure realmente esistite – che ha la pretesa di essere vera ma in realtà è priva di fondamento. Non ci sono evidenze che i fatti narrati siano realmente accaduti. Le leggende vengono tramandate da secoli e si sono evolute nel corso del tempo. In questo senso, gran parte della letteratura può essere fatta risalire a delle leggende: storie tramandate di generazione in generazione che a un certo punto vennero messe per iscritto e assunsero una forma divenuta canonica (come è successo all’Iliade, all’Odissea, alla Chanson de Roland).

ESEMPI: Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda, Robin Hood, il Pirata Barbanera.

 

LA FIABA

Fate, giganti, draghi, elfi, folletti, nani e altre forze magiche e fantastiche: questi e altri personaggi sono materiale delle fiabe. Nate come storie per bambini, sono poi diventate una forma di letteratura a tutti gli effetti.

ESEMPI: Cenerentola, Biancaneve, La Bella e la Bestia.

 

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