“Moglie e marito”: una commedia fantasy sugli uomini e le donne

Simone Godano dirige Pier Francesco Favino e Kasia Smutniak in un film garbato e ironico

Un film di Simone Godano. Con Pier Francesco Favino, Kasia Smutniak, Valerio Aprea, Paola Calliari, Marta Gastini, Gaetano Bruno. Commedia, 100′. 2017

 


Tra moglie e marito non mettere il dito
, recita un saggio proverbio. Le dinamiche in una coppia sposata spesso sono complesse, delicate, confuse e con l’aumentare degli anni di vita insieme, talvolta con l’arrivo dei figli, tutto diventa se possibile ancora più difficile.

Se i matrimoni finiscono dopo molti anni non è tanto perché l’amore scema o la passione viene meno, quanto perché la coppia smette di ascoltarsi, di sostenersi l’un con l’altro, e i coniugi diventano come due estranei costretti a sopportarsi e dividere lo stesso letto.

Questo è il caso di Sofia (Smutniak) e Andrea (Favino), marito e moglie da dieci anni, con due figli. Una bella coppia, in teoria. Il pubblico del film di Simone Godano li conosce però alla prima seduta di terapia, dove viene a galla lo stato di crisi in cui versano.

Ciò che sembra segnare l’inizio di un film generazionale sulle problematiche di coppia vira invece sul genere commedia fantasy, molto di moda nel cinema americano.

A seguito di un esperimento scientifico, dove Sofia viene coinvolta come cavia, i due coniugi si ritrovano infatti uno nel corpo dell’altra. Andrea è Sofia e Sofia è Andrea, e non ci sono alternative se non vivere ognuno l’esistenza e la quotidianità dell’altro.

Sofia nei panni di lui si ritrova geniale neurochirurgo che porta avanti una sperimentazione sul cervello umano; Andrea nei panni di lei, ambiziosa conduttrice televisiva in ascesa.

Kasia Smutniak e Pier Francesco Favino in una scena. (2017)

La sceneggiatura, sebbene non sia originale e rievochi altre pellicole che hanno come soggetto “lo scambio” dei corpi, si rivela nel complesso ben scritta, lineare, divertente, garbata e soprattutto costruita per lasciare al talento dei due protagonisti la possibilità di far crescere il testo, di migliorarlo.

L’inedita coppia artistica Favino-Smutniak funziona, convince, diverte e allo stesso tempo commuove, dimostrando freschezza e alchimia e regalando umanità e credibilità ai rispettivi personaggi.

Sofia e Andrea bucano lo schermo, perché Pier Francesco e in particolar modo Kasia riescono a tirare fuori e mettere in scena il loro lato femminile e maschile con forza, semplicità e passione.

Merita una menzione speciale Valerio Aprea, straordinaria spalla della coppia. I suoi tempi comici sono davvero azzeccati e misurati.

L’esordio di Simone Godano come regista di lungometraggio è sicuramente apprezzabile, positivo, fresco, evidenzia buone potenzialità per il futuro. Godano è bravo a coordinare i due attori, realizzando un prodotto magari un po’ lungo nel finale e un tantino buonista, ma sicuramente godibile e garbato.

“Moglie e marito” è un film che consigliamo a tutte le coppie, in crisi e non, per avere l’opportunità di riflettere sorridendo sulla propria condizione, ma anche ai single. Per quanto complicata una relazione possa essere, infatti, l’amore è il sentimento che più di tutti rendono la vita degna di essere vissuta. Quindi è il caso di farci un pensierino.

 

Il biglietto da acquistare per “Moglie e marito” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre (con riserva)

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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