“Monterossi – La serie”: Fabrizio Bentivoglio detective malinconico

La serie disponibile su Prime Video adatta due romanzi best-seller di Alessandro Robecchi

Una serie diretta da Roan Johnson. Con Fabrizio Bentivoglio, Diego Ribon, Donatella Finocchiaro, Carla Signoris, Luca Nucera, Martina Sammarco. Crime, drammatico. Italia. 2022

 

Adattamento di due romanzi best-seller di Alessandro Robecchi, “Questa non è una canzone d’amore” e “Di rabbia e di vento”, “Monterossi – La serie”, disponibile su Prime Video dal 17 gennaio, porta il pubblico a scoprire un nuovo personaggio, appassionato di Bob Dylan, nostalgico, dotato d’ironia.

Una sera come tante, mentre sorseggia un bicchiere del suo whisky preferito nella sua bella casa milanese, Carlo Monterossi (Bentivoglio) viene disturbato dal suono di quel videocitofono che non ne ha mai voluto sapere di funzionare. Alla porta, invece di un fattorino, trova un tizio col volto coperto e una pistola. Piccola, cromata. Puntata verso di lui.

Iniziano così le avventure di Monterossi, autore di programmi trash che in realtà detesta, detective per caso e per curiosità, in bilico costante tra ironica indolenza e struggimento blues. A far da sfondo alla sua storia Milano, popolare e ultra-moderna, glamour e decadente, contraddittoria fin nel midollo.

Dietro la macchina da presa dei sei episodi Roan Johnson, che dopo le esperienze con “I Delitti del Barlume” e “La stagione della caccia” prosegue il suo viaggio nel crime nostrano. Fabrizio Bentivoglio interpreta il protagonista, un ruolo che sembra essere stato scritto apposta per lui.

Intorno a lui ruota una folta schiera di comprimari, a tratti stereotipati, ma comunque mediamente interessanti. Su tutti, le tre “donne” di Monterossi: Flora De Pisis (Signoris), presentatrice senza scrupoli che farebbe di tutto per uno share di successo; Nadia Federico (Sammarco), collaboratrice di Monterossi che prova per lei un affetto quasi filiale; e l’eterno rimpianto amoroso Lucia (Finocchiaro), che l’ha lasciato per andare a fare giornalismo indipendente a Londra.

La fotografia è centrata e convincente, meno la sceneggiatura, che risulta alquanto confusionaria, almeno nei primi episodi. Fin quando le varie storyline non si incastrano si prova una sensazione come di smarrimento.

“Monterossi – La serie” è una crime story ineccepibile dal punto di vista tecnico, che inizia a ingranare davvero a partire dal terzo episodio. Un diesel, che mostra tutto il suo potenziale in corsa. Provare per credere.

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