“Mother and son”: tormenti e gioie, fierezza e dolore di una famiglia

Il film di Léonor Séraille racconta l'evoluzione di tre personaggi nell'arco di vent'anni

Un film di Léonor Séraille. Con Stéphane Bak, Ahmed Sylla, Annabelle Lengronne, Kenzo Sambin. Drammatico, 116′. Francia 2022

Nella seconda metà degli anni ’80 Rose lascia la Costa d’Avorio per raggiungere, con i suoi due figli piccoli, la periferia di Parigi. Seguiamo i tre protagonisti nel corso di vent’anni a partire da allora assistendo così ai tentativi di costruzione (ma anche al suo opposto) di un nucleo familiare.

 

Il film “Mother and son” della regista francese Léonor Serraille, già vincitrice della Caméra d’Or nel 2017 con “Montparnasse – Femminile singolare”, presentato in concorso al Festival di Cannes, arriverà nelle sale italiane verosimilmente a giugno.

La storia ci porta all’interno del microcosmo di una famiglia franco-ivoriana, composta da una madre, Rose, e dai suoi due figli, Ernest e Jean, ritratti nel lungo arco di una quindicina di anni, tra il 1989 e il 2005.

Illusioni, speranze, amori, allontanamenti, conquiste sociali e professionali si mescolano in questo viaggio in tre capitoli, uno per ogni protagonista, in un flusso emozionale complesso, non sempre dal ritmo serrato, ma spesso denso di contenuti.

In “Mother and son” spicca la figura carismatica della protagonista, la madre Rose (Lengronne), una donna forte, capace di seguire i propri desideri e le proprie convinzioni, anche a dispetto delle convenzioni del suo Paese di origine e di quello che l’ha poi accolta.

La sua figura – impreziosita dall’intensa recitazione della Lengronne – appare quasi statuaria, nell’aspetto quanto nell’atteggiamento. Rose è una madre single orgogliosa, bella, tenace, che si sforza di crescere i figli in modo rigoroso, proiettando su di loro gli adulti che desidera essi diventino.

Non mancano atteggiamenti e momenti che tradiscono una grande tenerezza da parte di lei verso i due ragazzi, eppure su questo terzetto e questo rapporto aleggia anche l’ombra di un grande dolore, quello per i due figli più grandi che Rose ha dovuto lasciare in patria.

In questo alternarsi di tormento e gioia, fierezza e dolore, si sviluppa il lungo racconto di Léonor Serraille che ha voluto proporre al pubblico il ritratto emozionale della crescita di due giovani immigrati in una Francia non sempre pronta ad accogliere e comprendere. Un po’ come una madre, consapevole dei propri errori ma incapace di porvi rimedio.

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Vania Amitrano
Laureata in lettere. Giornalista appassionata di arte, letteratura e soprattutto cinema.

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