“Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto”: il tramonto di una leggenda

Ian McKellen è uno Sherlock novantenne, fiaccato da acciacchi fisici e vuoti di memoria

Un film di Bill Condon. Con Ian McKellen, Milo Parker, Laura Linney. Thriller, 104. Gran Bretagna, Usa, 2015

Tratto dal romanzo omonimo di Mitch Cullin, edito in Italia da Neri Pozza

Ritiratosi da tempo in una casa di campagna e abbandonata ormai la professione, Sherlock Holmes (McKellen) è un anziano che lotta con la perdita di memoria e le difficoltà di una vita senile. C’è però ancora qualcosa che deve scoprire, un dettaglio nella sua memoria che non riesce a mettere a fuoco, relativo alla maniera in cui ha chiuso la sua carriera. Un disastro con le api della sua coltivazione, un non ben chiaro viaggio in Giappone e il rapporto con la donna che bada alla casa e il suo bambino, condiscono questa ricerca privata.

 

La vecchiaia è una condizione democratica: colpisce tutti, senza distinzione, e non fa sconti a nessuno. Anche le leggende sono costrette a fare i conti con le rughe, gli acciacchi e i malanni dovuti all’età. Il passare delle stagioni può offuscare anche le menti più brillanti.

Sherlock Holmes è, nel nostro immaginario, forse la persona più intelligente e scaltra che ci sia. Nulla sfugge alla sua attenzione e, insieme a Watson, forma una coppia investigativa unica, LA coppia investigativa per eccellenza del mondo dei libri.

Ma siamo così sicuri che la verità sia quella che conosciamo? Holmes ha portato il berretto da caccia tutta la vita? Ha sempre fumato la pipa? Anche da vecchio è rimasto l’uomo dall’istinto formidabile e sagace?

Bill Condon e Ian McKelllen tornano a lavorare insieme dopo il magnifico film del 1998 “Monster”, e lo fanno col difficile compito di sgretolare una leggenda letteraria, rendendo più umano e raggiungibile il mito di Sherlock Holmes.

Sir Ian si carica sulle spalle il difficile compito di umanizzare il più importante detective della storia e di mettere in scena il crepuscolo umano ed esistenziale del personaggio.

Holmes ha ormai novant’anni, vive in un isolato casolare in campagna e soffre di amnesia senile. Gli fanno compagnia, una burbera governante e il figlio curioso, Roger. Ben lungi dal fumare la pipa, veniamo a sapere che ama il sigaro, detesta i film che parlano di lui ed è un appassionato apicoltore.

Il fido Watson non c’è più e Sherlock sente il bisogno di mettere ordine nei suoi ricordi e nel suo passato professionale prima di morire. C’è un caso che è diventato una spina nel fianco negli anni, un caso che l’ha spinto all’esilio e ad abbandonare il suo lavoro. Con l’aiuto di Roger, novello Watson, Holmes riuscirà a mettere insieme i pezzi del puzzle dell’ultimo mistero e in qualche a modo ritrovare se stesso.

Il film si regge esclusivamente sul talento e sulla bravura di Ian McKellen, che mostra nei due diversi piani temporali e narrativi sia l’uomo che l’investigatore. Questo però non è sufficiente a rendere il film fruibile e lineare. La sceneggiatura è farraginosa, caotica, sprovvista di un vero filo conduttore.

La regia non riesce a tenere la storia su dei binari sicuri e affidabili, finendo spesso per sbandare nell’intreccio narrativo. Il ritmo del racconto è lento, macchinoso, in molte scene tende a una teatralità eccessiva e statica.

Sherlock Holmes ha trascorso l’esistenza affidandosi a intelletto e intuito, ma come ci suggerisce un enfatico e caricato finale queste virtù, nella vecchiaia, non ti servono se non puoi contare sul calore o almeno sul ricordo delle persone care.

 

Il biglietto da acquistare per “Mr Holmes – Il mistero del caso irrisolto” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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