“Il drago di mio padre”: una storia animata retrò di amicizia e scoperta

Il film diretto da Nora Twomey, prodotto da Netflix, adatta un amatissimo libro per l'infanzia

Un film di Nora Twomey. Con Jacob Tremblay, Gaten Matarazzo, Golshifteh Farahani, Ian McShane, Leighton Meester, Jacob Tremblay, Rita Moreno, Whoopi Goldberg, 
Animazione, 99′. Irlanda 2022

Il piccolo Elmer sta incontrando non poche difficoltà ad adattarsi alla vita di città, dove si è trasferito insieme alla mamma. Per questo parte alla ricerca di un’isola misteriosa dove vivono animali feroci, come coccodrilli, rinoceronti e persino un drago che aspetta solo di essere salvato… 

 

Le aspettative intorno a “Il drago di mio padre” erano alte. Difficile immaginare altrimenti, quando nel progetto sono coinvolti soggetti come lo studio Cartoon Saloon, cinque volte candidato all’Oscar con film come “La canzone del mare” e “Wolfwalkers”, la regista Nora Twomey (The Breadwinner), la sceneggiatrice Meg LeFauve (Inside Out).

Il risultato non delude. L’adattamento del libro per bambini di Ruth Stiles Gannett del 1948, premiato con il Newbery Honor, è onirico e vecchio stile, in senso positivo, capace di deliziare il pubblico adulto con un’animazione 2D che richiama ai film della nostra infanzia, a quelle storie senza tempo che non hanno mai perso il loro smalto, nonostante il passare degli anni.

E per i più piccoli potrebbe essere una piacevole scoperta che c’è tutto un mondo, al di là dell’animazione iper-realistica e ultra-colorata che oggi sembra andare per la maggiore. 

Su Wild Island vivono animali selvaggi e feroci, coccodrilli, rinoceronti, scimmie. E un drago. Ma il drago in questione è giovane, innocente e non dovrebbe sputare fuoco per almeno un altro secolo. Al di là del mare, il piccolo Elmer vive invece in una grande città. Per un atto di gentilezza verso un gatto viene premiato con un viaggio sulla suddetta isola. Ma al suo arrivo, è subito chiaro che si tratta di una missione di salvataggio più che di una vacanza…

Amicizia, scoperta e avventure tra personaggi sorprendenti sono gli elementi portanti di “Il drago di mio padre”, una storia per tutta la famiglia – nel vero senso del termine. Un film che permette di tornare bambini, di viaggiare con la fantasia e immaginare che possano ancora esistere, nel nostro mondo corrotto, atti di vera gentilezza e di vero altruismo.  

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Roberta Turillazzi
Giornalista per passione e professione. Mamma e moglie giramondo. Senese doc, adesso vive a Londra, ma negli ultimi anni è passata per Torino, per la Bay area californiana, per Milano. Iscritta all'albo dei professionisti dal 1 aprile 2015, ama i libri, il cinema, l'arte e lo sport.

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