Nastri d’Argento 2016 nel segno di Paolo Virzì e della Pazza gioia

La premiazione della 70° edizione dei Nastri d’Argento poteva essere davvero da “pazza gioia”, se l’esito della partita tra Italia e Germania fosse stato diverso. Il magnifico Teatro Greco di Taormina si è infatti trasformato, dalle 21, in una sorta di rumoroso assembramento di tifosi, tutti vicini – attori, produttori, pubblico – per assistere ai quarti di finale degli Europei.

Quando si sono riaccese le luci, calciato fuori l’ultimo rigore, protagonista è stato un silenzio assordante. Parte del pubblico è andata via mogio mogio, e anche il tono con cui Laura Delli Colli, presidente del sindacato nazionale giornalisti cinematografici (SNGCI) ha preso la parola per dare inizio alla serata era più sconsolato che festaiolo.

La pazza gioia, Paolo Virzì, Micaela Ramazzotti, Valeria Bruni Tedeschi
Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi protagonista del film di Virzì, “La pazza gioia”.

A presentare l’evento insieme alla Delli Colli l’attrice Matilde Gioli, che sebbene dotata di forte personalità ha pagato l’emozione di esibirsi in una cornice così importante e l’onda d’urto negativa della partita, che ha influenzato la cerimonia nel suo complesso. La Gioli ha faticato a trovare un gusto ritmo nella conduzione, apparendo davvero troppo rigida.

Mattatore della serata è stato senza dubbio “La pazza gioia” di Paolo Virzì, che ha portato a casa 5 Nastri (miglior regia, costumi, sceneggiatura, e premi ex equo per le due splendide protagonista, Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi).

“Non essere cattivo” è il film dell’anno votato dal Direttivo, come già annunciato nella presentazione di Roma, mentre “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovesi è la miglior commedia e “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti il miglior esordio. Il Nastro per il miglior soggetto è stato assegnato a Ivan Cotroneo, Francesca Marciano e Maria Sole Tognazzi per “Io e lei”.

Nuova prestazione per “Veloce come il vento”, che ha assicurato a Stefano Accorsi il Nastro da protagonista, a Matilda De Angelis il premio “Guglielmo Biraghi” (condiviso con i ragazzi di Un bacio di Ivan Cotroneo e a Moisé Curia premiato con Nuovo Imaie) e il Nastro per il montaggio a Gianni Vezzosi.

Luca Marinelli, l'antagonista nel film "Lo chiamavano Jeeg robot"
Luca Marinelli, l’antagonista nel film “Lo chiamavano Jeeg robot”

A Taormina è stata anche la notte di Luca Marinelli, premiato come migliore attore non protagonista per “Lo chiamavano Jeeg Robot” e, insieme ad Alessandro Borghi, come rivelazione dell’anno. Borghi ha anche ricevuto il Premio Graziella Bonacchi, dedicato all’agente scomparsa nel settembre del 2015. Greta Scarano, molto emozionata, ha invece ricevuto il Nastro come migliore attrice non protagonista per il ruolo in “Suburra”.

Quattro i Nastri Speciali 70 assegnati. Quest’anno vincono Guiseppe Fiorello e Massimo Popolizio che interpretano Borsellino e Falcone in Era d’estate di Fiorella Infascelli, e Leo Gullotta che lo riceve nel trentennale del premio a Tornatore per il film d’esordio Il camorrista. Premio all’impegno, a Sabrina Ferilli per Io e lei, che affronta il tema dei diritti civili, e a Marco D’Amore per Un posto sicuro, che affronta il caso eternit. Il Premio “Nino Manfredi” è andato invece a Carlo Verdone e Antonio Albanese.

Non poteva mancare un momento di polemica, quando Pietro Valsecchi, ritirando il Nastro come migliore produttore dell’anno (Quo Vado?), ha voluto ricordare i numeri al botteghino dei quattro film di Checco Zalone, ancora una volta ignorato quando si tratta di premi.

All’una e mezza Matilde Gioli e Laura Delli Colli hanno chiuso la cerimonia di premiazione, facendo spegnere le candeline a Leo Gullotta. Un segno beneaugurante non solo per l’attore siciliano, ma anche per il cinema italiano e per i Nastri, che hanno dimostrato ieri di portare bene i loro settant’anni.

Ecco l’elenco di tutti i vincitori:

Miglior Film: La pazza gioia di Paolo Virzì
Miglior commedia: Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese
Miglior esordio: Gabriele Mainetti per Lo chiamavano Jeeg Robot
Migliori attori: Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti (per La pazza gioia), Stefano Accorsi (per Veloce come il vento), Greta Scarano (attrice non protagonista per Suburra) e Luca Marinelli (attore non protagonista per Lo chiamavano Jeehg Robot)
Nastro d’Argento collettivo: l’intero cast di Perfetti sconosciuti
Premio Biraghi alla rivelazione: Matilda De Angelis per Veloce come il vento
Miglior sceneggiatura: La pazza gioia
Miglior soggetto: Io e lei
Miglior costumi: La pazza gioia
Miglior canzone: Fiorella Mannoia (Perfetti sconosciuti)
Miglior produttore: Pietro Valsecchi per Quo vado?
Film dell’anno del Direttivo del Sindacato critici: Non essere cattivo
Nastro Europeo: Juliette Binoche per L’attesa
Nastro d’Argento Shiseido per lo stile: Valeria Bruni Tedeschi
Wella Nastro d’Argento per l’immagine: Micaela Ramazzotti





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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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