“Nel nome del popolo italiano”: quattro docufilm per quattro eroi

Vittorio Occorsio, Piersanti Mattarella, Marco Biagi, Natale De Grazia raccontati ai giovani di oggi

Quattro docufilm da 60’ ciascuno per raccontare le vicende di quattro eroi nazionali – il giudice Vittorio Occorsio, il presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, il professor Marco Biagi, il capitano Natale De Grazia. È questo in estrema sintesi il progetto di “Nel nome del popolo italiano”.

Quattro uomini di Stato, quattro storie di vita e sacrificio in difesa della democrazia, della legalità e di un ideale di integrità. Quattro ritratti scritti e diretti con un linguaggio originale e una struttura narrativa innovativa per un progetto che ha una declinazione televisiva e cross mediale.

In ciascun docu-film un attore veste i panni di un novello Virgilio, guidando il pubblico alla riscoperta di personaggi e storie spesso dimenticate.

Il punto di vista è quello delle nuove generazioni, che hanno sentito soltanto gli echi di queste vicende, per far sì che possano avere gli strumenti per conoscere, comprendere e apprezzare una parte di quello che è anche il loro passato.

Attuali come non mai le tematiche che si intrecciano con le vite dei protagonisti: ambiente, lavoro, politica, giustizia.

Gianmarco Tognazzi guida alla scoperta di Vittorio Occorsio. 

I docu-film hanno un’identità di stampo giornalistico-narrativa, comprendono anche interviste a testimoni diretti delle storie – tra i grandi assenti in questo senso il Presidente della Repubblica Mattarella, che non è intervenuto come testimone della vicenda del fratello – e coniugano il linguaggio classico del documentario a quello appassionante e contemporaneo della narrazione drammaturgica, la riflessione giornalistica allo spunto romanzesco.

I film vogliono restituire al pubblico anche lo sfondo storico, culturale e sociale in cui i quattro personaggi hanno vissuto e operato andando incontro al loro destino, nel ventennio che va dalla fine degli anni ‘80 ai primi anni 2000.

 

INTERPRETI E REGISTI

Qui di seguito gli attori-narratori dei quattro docufilm e i rispettivi registi:
Vittorio Occorsio: Gianmarco Tognazzi – Gianfranco Pannone
Piersanti Mattarella: Dario Aita – Maurizio Sciarra
Marco Biagi: Massimo Poggio – Gianfranco Giagni
Natale De Grazia: Lorenzo Richelmy – Wilma Labate

 

I PROTAGONISTI

VITTORIO ACCORSIO (1929 – 1976) si occupò del Golpe Borghese. Nell’aprile del ‘76, fu il primo magistrato a occuparsi della loggia massonica P2 e a indagare sui rapporti tra terrorismo neofascista, massoneria e apparati segreti deviati del Sifar. Fu ucciso la mattina del 10 luglio del 1976, mentre si recava in ufficio con la sua auto, a poche decine di metri da casa. La rivendicazione dell’attentato fu firmata da Ordine Nuovo. Per il suo delitto fu condannato come esecutore materiale Pierluigi Concutelli, ma i mandanti non sono mai stati identificati.

Dario Aita è la voce e la guida del docufilm su Piersanti Mattarella.

PIERSANTI MATTARELLA (1935 – 1980), Presidente della Regione Sicilia, venne ucciso il giorno dell’Epifania del 1980, mentre si recava a messa insieme alla famiglia, davanti alla sua casa nel centro di Palermo. Il suo fu uno dei primi “delitti eccellenti” della regione, collocandosi agli inizi della stagione di sangue che avrebbe visto cadere magistrati, poliziotti, esponenti politici durante “la guerra di mafia” fra corleonesi e palermitani. Per l’omicidio Mattarella sono stati riconosciuti come mandanti i vertici di Cosa Nostra, ma sono tutt’ora sconosciuti gli esecutori materiali.

MARCO BIAGI (1950 -2002), docente di diritto del lavoro, consigliere economico di diversi ministri, divenne nel 2001 consulente del Ministro del welfare Roberto Maroni. Fu oggetto di ripetute minacce, gli venne assegnata una scorta che successivamente venne revocata. La sera del 19 marzo 2002, mentre tornava in bicicletta dalla stazione ferroviaria verso casa, un commando appartenente alle Nuove Brigate Rosse lo uccise sotto la sua abitazione con sei colpi d’arma da fuoco.

NATALE DE GRAZIA (1956 – 1995), capitano di fregata, medaglia d’oro al merito di marina alla memoria. Nel ‘94 collabora attivamente con il pool investigativo della Procura di Reggio Calabria relativamente al traffico di rifiuti tossici e radioattivi su espressa richiesta del Procuratore capo Francesco Scuderi. De Grazia muore improvvisamente, dopo aver mangiato in un ristorante di Campagna (SA), mentre si recava alla Spezia per rendere dichiarazioni in tribunale in merito alle indagini.

 

Quattro docu-film – che potete trovare anche su Raiplay – che permettono di conoscere non solo il lato pubblico ma anche quello umano di questi quattro personaggi. Per riscoprire il passato, e lasciarsi magari ispirare per il presente e il futuro.

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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