In nomine artis: per rispondere alla crisi un blog che si rivolge a tutti

arte, tavolozzaIn Nomine Artis – Il ritrovo degli Artisti” è un progetto nato dall’inventiva e dalla sinergia di otto ragazze intenzionate a dare all’Arte – e a tutte le sue espressioni – uno spazio in cui potersi manifestare liberamente.

In un momento così delicato per il settore culturale italiano, questo ritrovo virtuale si propone di dare spazio, ascolto e visibilità a tutti coloro che hanno fatto dell’Arte una filosofia di vita, a tutte quelle persone che un mondo senza Arte proprio non riuscirebbero a immaginarselo. Spazio agli artisti, quindi, a prescindere dalla forma di espressione che prediligono.

In questa intervista per il sito Parole a Colori, Viviana si fa portavoce di tutta la redazione del blog

 

Come e quando è nata l’idea per il blog?
Abbiamo dato vita al nostro rifugio nel mese di maggio di quest’anno quando, in particolar modo la mia insuperabile collega Annarita e io, decidemmo di concretizzare un desiderio già esistente da molto tempo nelle nostre menti e di coinvolgere chi, secondo noi, avrebbe potuto aiutarci in questo progetto. E allora le nostre compagne Ilaria, Enza, Valentina, Alessandra, Vale e Serena, che hanno accolto con grande entusiasmo la nostra proposta, ci hanno offerto fin da subito la loro preziosa collaborazione infondendo nei nostri animi una grinta ulteriore e una gradevole brezza di ottimismo.

Perché avete deciso di cimentarvi in quest’impresa? Avevate già delle esperienze analoghe alle spalle oppure questa è la vostra “prima volta”?
Di blog, in generale, siamo sempre state, ognuna di noi a suo modo, delle assidue frequentatrici. Quanto a gestirlo, beh, chi non ha mai avuto un blog personale, di quelli che si usavano una volta come una sorta di diario online, prima dell’avvento di Facebook o Twitter? Insomma, un po’ sapevamo già come muoverci. Quest’impresa certo è assai diversa.

Come avete scelto il nome?
Questo blog, ribadisco, nasce da una seria e appassionata volontà di diffondere la cultura e l’arte in tutte le sue sfaccettature e il nome ne offre già una chiara idea. Ci siamo, infatti, unite in nome dell’arte e non è stato poi così difficile accordarci sull nome da dare al blog, così come sulla gestione del lavoro. È stato tutto così spontaneo e unanime. La scelta del latino, poi, è stata dettata dall’intento di richiamare alla mente quel mondo antico e anche mitico, di letteratura e di espressioni artistiche insuperate, che esercita sempre un certo fascino. E allora In nomine Artis fu.

Quali sono le maggiori difficoltà di gestire un blog? E di lavorare in team? Essere in otto in un solo spazio ha anche dei contro – oltre ai vantaggi di potersi sempre confrontare e di poter unire le forze per un fine unico?
Decidere di gestire un blog che si propone di informare, di divulgare e coinvolgere delle persone, al fine di creare qualcosa di importante e in cui si crede ciecamente, diventa prima di tutto un impegno e come tutti gli impegni, aldilà della passione, richiede costanza e accuratezza. Ed è quello che pretendiamo da ognuna di noi nella selezione e nella stesura di ogni singolo contenuto. Si è vero, siamo otto testoline, per carattere e per stile assai diverse l’una dall’altra. Tuttavia cerchiamo di sfruttare al meglio la nostra diversità come risorsa, per arricchire il nostro blog con le tematiche più disparate. Sono del parere che c’è sempre bisogno di una persona un po’ più determinata che si proponga come team leader e che si occupi di dare delle direttive precise, non perché si è incapaci di autogestirsi, ma affinché la coordinazione del gruppo diventi più stabile e “ordinata”. Nonostante questo, siamo tutte libere di proporre, approvare o bocciare delle idee, nel massimo rispetto le une per le altre.

Nel vostro blog trovano spazio molte tematiche diverse – non solo l’arte in quanto tale, ma la fotografia, le interviste, le rubriche a tema. Come scegliete gli argomenti da trattare? Ognuna si occupa di un settore specifico oppure siete una redazione trasversale?
All’inizio avevamo assegnato a ognuna di noi un ruolo e un preciso campo d’interesse. In effetti questa spartizione vive ancora solo per metà. C’è Ilaria che è appassionata di fotografia; Enza innamorata del teatro e in particolare di quello di Eduardo De Filippo; Annalisa (new entry) prolifica romanziera che si occupa di una rubrica dedicata a chi vuole intraprendere la carriera di scrittore. Loro, per esempio, hanno mantenuto la loro iniziale categorizzazione; il resto di noi, invece, si cimenta un po’ in tutto e devo dire che la cosa ci piace.

Che riscontri avete avuto tra il pubblico? Il vostro progetto ha attirato subito l’attenzione oppure avete dovuto lavorare molto sulla condivisione e sulla “socializzazione”? E quanto è difficile parlare d’arte “a tutti”? Cercare di arrivare alle persone e interessarle a un argomento che alcuni vedono ancora come qualcosa di specialistico e lontano?
Ammetto che non abbiamo ottenuto sin da subito i risultati sperati, anzi, con non poca delusione e amarezza ci siamo ritrovate a constatare che c’era troppa indifferenza e nonostante la qualità dei contenuti e i tentativi di rendere partecipe attivamente il pubblico le visualizzazioni apparivano sempre troppo poche. Penso che il problema sia dovuto al fatto che le persone vengono letteralmente bombardate di informazioni e notizie e forse per questo non si prestano facilmente ad approfondire. Parlare d’arte, comunque, ci permette di affrontare molti argomenti, di rivolgerci a un pubblico ampio. Certo, gli articoli tecnici o di approfondimento non saranno alla portata di tutti, ma parlare di talenti straordinari che adoperano strumenti impensabili per creare le loro opere d’arte è qualcosa che può facilmente arrivare ad un vasto e variegato pubblico. Tuttavia, a poco a poco la cerchia di “seguaci” si è allargata, composta in particolar modo da artisti e professionisti del campo. Con alcuni di loro è nata una splendida collaborazione e non nascondo che ultimamente stiamo ricevendo diverse proposte che ci gratificano e danno valore al tempo e al lavoro speso per questo progetto.

Oggi scrivere un blog sembra diventata un po’ una moda. Cosa deve avere, secondo voi, un blog per avere successo? Per distinguersi dagli altri e conquistarsi una fettina di pubblico?
Sì, oggi ci sono blog di ogni genere, e non è affatto confortante sapere che se tratti di cose del tipo “foto assurde fatte ai festini” allora vai forte, godi di decine di migliaia di visualizzazioni e intrattieni altrettante conversazioni con i tuoi utenti. Di sicuro ciò che ci distingue gli uni dagli altri è la diversa ragione d’essere e l’ambizione che ci accompagna. Tutto dipende da cosa vuoi farne del tuo blog. Naturalmente è fondamentale avere un’estesa visibilità e si sa che per ottenerla bisogna mettersi in gioco e rinnovarsi continuamente, creare delle condizioni che suscitino e mantengano acceso l’interesse generale. Sembrerà sempre insufficiente, ma poi il successo arriva a chi sa aspettare e a chi è sempre pronto a reinventarsi. Noi teniamo al nostro pubblico, ma miriamo a conquistarne la fettina più squisita.

E concludiamo con LA domanda: che progetti avete per il blog? Come lo vedete tra 12 mesi e dove pensate che possa arrivare?
Che domandone! Non ho mica la sfera magica?! Ovvio che mi auguro il meglio e di arrivare lontano lontano… In realtà abbiamo tanti progetti per la cui realizzazione stiamo lavorando e che non vediamo l’ora di concretizzare. Di sicuro non ci fermeremo e lavoreremo sodo per rendere il blog sempre più un grande luogo di ritrovo per tutti gli artisti che vi entreranno e uno spazio in cui si potrà veramente dire di respirare pura arte.


 

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Roberta Turillazzi
Giornalista per passione e professione. Mamma e moglie giramondo. Senese doc, adesso vive a Londra, ma negli ultimi anni è passata per Torino, per la Bay area californiana, per Milano. Iscritta all'albo dei professionisti dal 1 aprile 2015, ama i libri, il cinema, l'arte e lo sport.

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