“Nove lune e mezza”: amore, maternità, lavoro. Un film sulle donne

Michela Andreozzi, all'esordio come regista, dirige una commedia con potenziale che parla del presente

di Alberto Leali

 

Un film di Michela Andreozzi. Con Claudia Gerini, Pasquale Petrolo, Giorgio Pasotti, Michela Andreozzi, Stefano Fresi. Commedia, 90′. Italia, 2017

Data di uscita italiana: 12 ottobre 2017

 

È un film sulla sorellanza e sui gesti d’amore “Nove lune e mezza”, opera prima dell’attrice e conduttrice Michela Andreozzi.

Livia (Gerini) è una violoncellista realizzata, indipendente e sprovvista d’istinto materno; sua sorella Tina (Andreozzi) è un introverso vigile urbano che sogna fortemente di diventare madre, ma non ci riesce. Le due non hanno nulla in comune, se non un profondo affetto che le rende complici sin da bambine. È proprio l’amore che spinge Livia a realizzare il più grande desiderio di Tina, condividendo con lei, attraverso la maternità surrogata, il viaggio della gravidanza.

“Nove lune e mezza” è un film sulle donne, e soprattutto per le donne: la Andreozzi vuole raccontare la bellezza, l’amore, la maternità, il mondo del lavoro, il rapporto col tempo che passa, i desideri e le frustrazioni delle donne di oggi. Lo fa rimarcando i contrasti, dipingendo due figure di donne agli antipodi per carattere e modo di intendere la vita, che hanno al loro fianco due tipologie altrettanto antitetiche di uomo.

Fabio, interpretato da Giorgio Pasotti, è, infatti, un osteopata colto e disponibile, che ha imparato cosa significa stare accanto a una donna forte come Livia. Gianni, interpretato da un ottimo Lillo Petrollo, è, invece, il classico uomo medio, mammone e fantacalcista, poco incline a comprendere i bisogni e i desideri della sua compagna Tina.

Alle due coppie protagoniste, la Andreozzi ne aggiunge altre due: la prima, formata da Alessandro Tiberi e Claudia Potenza, neocatecumenale e piena di figli; la seconda omogenitoriale, composta da Stefano Fresi, il ginecologo che mette in piedi il piano “criminale” delle sorelle, e Massimiliano Vado.

Il fine della regista/attrice è chiaramente quello di inneggiare alla diversità e alla libertà di amare, fornendo uno spaccato il più possibile variegato della società italiana contemporanea.

“Nove lune e mezza” è una commedia leggerissima e piacevole, che tratta tematiche attuali e spinose con ritmo e ironia ma anche con troppa superficialità. Cliché, semplificazioni, soluzioni narrative ampiamente abusate rendono, infatti, l’opera prima della Andreozzi un lavoro riuscito a metà, perché se molto buona è la resa del cast, molto meno lo è la sceneggiatura, ispirata dalla voglia di una certa positiva trasgressione, ma troppo simile, per struttura e dinamiche, a tante commedie italiane viste al cinema di recente. Ciò, purtroppo, priva di forza un discorso pur articolato e dai molteplici punti di vista.

“Nove lune e mezza” è, però, sicuramente un film fatto col cuore e spesso esilarante grazie a diversi momenti di scoppiettante comicità. Belle le musiche di Niccolò Agliardi.

 

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