“Petit paysan – Un eroe singolare”: tra vita bucolica e thriller

L'opera prima di Hubert Charuel parte dall'esplorazione di un 'se', per raccontare la vita moderna

di Alessandra Pappalardo

 

Un film di Hubert Charuel. Con Swann Arlaud, Sara Giraudeau, Bouli Lanners, Isabelle Candelier, Valentin Lespinasse. Drammatico, 90′. Francia, 2017

Pierre è un produttore di latte trentenne. La sua vita ruota intorno alla sua azienda agricola, la sorella veterinaria e i suoi genitori. Mentre in Francia sta dilagando un’epidemia vaccina, Pierre scopre che uno dei suoi animali è infetto. L’uomo non vuole rassegnarsi a perdere i suoi animali e con loro il suo lavoro. Non ha nient’altro. Dovrà tentare l’impossibile per salvarli e salvarsi.

 

Opera prima del regista Hubert Charuel – e già campione di incassi in Francia – “Petit paysan – Un eroe singolare” racconta l’insolita storia di Pierre (Arlaud), giovane allevatore di vacche da latte, alle prese con una malattia epidemica che rischia di decimare il bestiame.

Da giovane Pierre coltivava il sogno di diventare veterinario, ma è stato costretto a rivedere i suoi piani a causa del rendimento scolastico non eccellente, e ha rilevato quindi l’azienda di famiglia.

La sua vita scorre tranquilla, scandita da un ritmo ben preciso, quasi come in un rituale, con la mungitura della mattina a un estremo e quella della sera dall’altro. Quando la routine viene sconvolta dall’epidemia, Pierre è costretto a prendere decisioni difficili e a compiere azioni ai limiti della legalità.

Petit paysan” punta i riflettori sul mondo poco conosciuto dell’industria casearia, e il dito contro le assurdità di politiche inappropriate che mettono a repentaglio il duro lavoro di tutta una vita, minacciando la sussistenza di un’intera famiglia.

Come racconta il regista Hubert Charuel, è un film che ha molti spunti autobiografici e nasce dall’esplorazione di un se: cosa sarebbe successo se Charuel avesse rilevato la fattoria di famiglia invece di diventare regista?

Il risultato di questa esplorazione, è un thriller ambientato in un contesto agricolo, in cui lo shock subito dalla famiglia – alle prese negli anni ’90 con le problematiche relative alla diffusione del morbo della mucca pazza – è stato traslato in una sceneggiatura scritta a regola d’arte e che rappresenta, idealmente, una sintesi tra le due possibili vite del regista.

 

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