“Pets – Vita da animali”: quando il padrone non c’è…

Un film d'animazione lineare e divertente, che poteva però essere sviluppato in modo più incisivo

Un film di Chris Renaud, Yarrow Cheney. Con Louis C.K., Eric Stonestreet, Kevin Hart, Hannibal Buress, Bobby Moynihan. Animazione, 87′. USA, 2016

Max ha quattro zampe e vive a New York con Katie, la vivace padroncina che lo ha ‘adottato’ e strappato alla strada. Espansivo e fedele, passa la giornata ad aspettarla perché come ogni altro essere umano Katie ogni mattina infila la porta e se ne va. A fare cosa è domanda su cui si interrogano Max e i suoi amici di condominio: gatti, cani, criceti, pappagalli, canarini, rapaci. Una sera Katie rientra accompagnata da Duke, un enorme cane peloso a cui ha deciso di dare affetto e asilo. Ma Max non sembra pensarla allo stesso modo. La rivalità per vincere il cuore di Katie li conduce letteralmente in un vicolo cieco, braccati da una gang di animali sciolti guidati da un coniglietto sociopatico. Ma lassù, ai piani alti del building, qualcuna lo ama e si lancia impavida (e chic) alla sua ricerca.

 

I dati parlano chiaro: in Italia, oggi, gli animali domestici sono più numerosi dei bambini sotto i sei anni. Ci sono buone probabilità, insomma, che non abbiate trovato ancora l’anima gemella o deciso di mettere su famiglia ma che con voi viva un cane, un gatto, una tartaruga, “qualcuno” che vi è caro come – se non più – di un amico o di un parente.

Le persone tradiscono, feriscono, deludono, gli animali domestici no. Sono sempre fedeli e affettuosi, sempre pronti a farci sentire importanti. Ma avete mai pensato a che cosa facciano i nostri pet quando noi non ci siamo? Come passano le ore in cui vengono lasciati soli?

Gli autori del nuovo film d’animazione Universal Pictures “Pets – Vita da animali” giocano con questa idea divertente e originale, mostrando allo spettatore cosa accade quando i padroni sono via.

Il film è divertente, leggero, godibile, ma meno brillante dal punto di vista dell’intreccio rispetto a quanto lasciato immaginare dal trailer. La storia è lineare, ma anche abbastanza prevedibile. Si ha la sensazione che un’idea potenzialmente geniale non sia stata sviluppata nel modo più efficace possibile.

Anche la regia, per quanto precisa e attenta, manca di quel quid capace di elevare il prodotto sopra la soglia della sufficienza.

Dopo aver visto “Pets”, comunque, chiunque abbia un animale domestico non potrà non guardarlo con occhi un po’ diversi, immaginando cosa possa combinare quando la porta di casa si chiude.

 

Il biglietto da acquistare per “Pets – Vita da animali” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto (con riserva). Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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