“Pieces of a woman”: un dramma umano su un tema delicatissimo

Vanessa Kirby e Shia LaBeouf coppia di neo-genitori distrutti nel dramma su Netflix

Un film di Kornél Mundruczó. Con Vanessa Kirby, Shia LaBeouf, Ellen Burstyn, Molly Parker, Iliza Shlesinger. Drammatico. Canada 2020

Nonostante la madre sia contraria, Martha sceglie di partorire in casa, assistita dal compagno Sean e dall’ostetrica Barbara. Quest’ultima però non riesce a raggiungerli durante il travaglio ed è rimpiazzata da Eva. Nonostante l’esperienza pluriennale e i modi rassicuranti dell’ostetrica, avviene qualcosa di imprevisto e la neonata muore, pochi minuti dopo il parto. Mentre Martha e Sean cercano di convivere con il dolore della perdita e provano a ripartire, la madre di Martha intende fare tutto quanto è in suo potere affinché Eva sia condannata per negligenza dall’opinione pubblica e da una corte giudiziaria.

 

Se dovessimo stilare la classifica dei peggiori incubi di una coppia di neo-genitori, senza dubbio la prematura dipartita del figlio occuperebbe il primo posto. Si tratta di un dolore inimmaginabile, capace di minare qualunque coppia, anche la più solida.

Kornél Mundruczó, partendo da una pièce presentata in Polonia e scritta dalla sua partner, Kata Wéber, con “Pieces of a woman” cerca di raccontare questa sofferenza indicibile. Paradossalmente, però, il suo film risulta freddo, lungo, poco coinvolgente.

Dopo un inizio straziante e drammatico, la pellicola segue il progressivo allontanamento emotivo e fisico di Martha (Kirby) e Sean (LaBeouf). Tra i due si innalza un muro di incomunicabilità che, giorno dopo giorno, li trasforma in due estranei.

Lei sembra un automa, svuotata di ogni emozione e incapace di sfogare la propria rabbia. Lui, invece, sentendosi abbandonato dalla compagna cerca altrove rifugio e consolazione.

Vanessa Kirby è bella eppure incapace di trovare la giusta chiave interpretativa per rendere la sua Martha credibile. La sua recitazione risulta monocorde, forzata anche quando, per ragioni di copione, può calcare la mano. Nel personaggio lo spettatore non nota nessun cambiamento.

Più convincente la prova di Shia LaBeouf. Per quanto sia esagerata, la sua performance riesce a trasmettere tutto il dolore di un uomo e padre che ha perso tutto. Ma a dare la vera scossa a tutti è Ellen Burstyn nel ruolo di Elizabeth, la madre di Martha. 

“Pieces of a woman” è un film senz’anima e senza identità. Un’occasione mancata per il regista ungherese. Perché alla fine lo spettatore si ritrova a pezzi… ma dalla noia!

 

Il biglietto da acquistare per “Pieces of a woman” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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