“Pioggia sottile”: recensione del romanzo di Luis Landero

Fazi pubblica il romanzo contemporaneo che ha conquistato pubblico e critica in Spagna

È uscito oggi, 7 febbraio, in libreria, edito da Fazi, Pioggia sottile” di Luis Landero, acclamato da critica e pubblico in Spagna. Un romanzo vivace e commovente, sostenuto da una prosa davvero notevole, che racconta i segreti di una famiglia apparentemente normale… 

A Madrid vive una famiglia come tante: una madre vedova ormai anziana, tre figli adulti. La madre fra poco compirà ottant’anni e, per l’occasione, il figlio Gabriel vuole organizzare un pranzo che riunisca tutti. Ma le sorelle Sonia e Andrea non ci stanno: ha forse dimenticato che non si parlano da mesi? In effetti, a ben guardare la situazione è tutt’altro che idilliaca.

Nel tempo, malumori e risentimenti di ogni sorta hanno logorato i rapporti, in un groviglio di accuse reciproche che sembra inestricabile: la gelosia fra le due figlie, il loro comune rancore verso il fratello, ma anche verso la madre, colpevole di aver sempre preferito lui.

All’annuncio di questo pranzo imminente, i problemi tornano a galla e ognuna delle donne di famiglia cerca un’alleata in Aurora, l’irreprensibile nuora e cognata che suo malgrado è diventata la confidente di tutti ed è costretta a trascorrere le giornate al telefono ascoltando le loro lamentele. Cosa che comincia a pesarle più di quanto potesse immaginare… Si può parlare di tutto con i propri cari? Nessun racconto è innocente, tantomeno lo è quello che ci raccontiamo sulla nostra famiglia.

Pioggia sottile” è un romanzo scritto in modo magistrale, che cattura il lettore e lo tiene avvinto letteralmente fino all’ultima pagina. Niente di eccezionale, in teoria, se non fosse che questo non è un thriller o un noir ma una “semplice” storia di famiglia. Scrivere un racconto coinvolgente parlando di questioni quotidiane è più complicato che farlo tirando in mezzo cospirazioni internazionali, omicidi e quant’altro e Landero ci riesce.

Ogni storia che Gabriel, la madre, Sonia e Andrea raccontano ad Aurora, ascoltatrice inascoltata dei drammi di tutti, apre porte e interrogativi. E ci lascia con la curiosità di capire cos’è successo poi e magari anche di ascoltare la versione di un altro dei protagonisti. Perché sulla veridicità dei loro ricordi poco a poco nutriamo più che qualche dubbio… 

Il finale è a suo modo problematico e aperto; lascia con il dubbio da un lato di aver capito bene quello che è successo nel presente e dall’altro di aver capito bene quello che è successo nel passato. Quel che è certo è che vorremmo avere davanti altre pagine, per poter entrare ancora nelle vite di questi personaggi normali ma unici e mettere dei punti fermi. Ma la vita, purtroppo o per fortuna, è un fluire e di certezze ce ne sono poche. Anche nei libri belli come questo. 

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Roberta Turillazzi
Giornalista per passione e professione. Mamma e moglie giramondo. Senese doc, adesso vive a Londra, ma negli ultimi anni è passata per Torino, per la Bay area californiana, per Milano. Iscritta all'albo dei professionisti dal 1 aprile 2015, ama i libri, il cinema, l'arte e lo sport.

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