“Poker Face”: Russell Crowe regista e interprete di un film pasticciato

Il protagonista è credibile; il resto del cast e soprattutto la sceneggiatura molto meno

Un film di Russell Crowe. Con Russell Crowe, Liam Hemsworth, Rza, Aden Young, Steve Bastoni.
Thriller, 89′. USA 2022

Jake Foley, 57 anni, è un giocatore d’azzardo. Ha una villa lussuosa e iper-tecnologica a Miami piena di opere d’arte di cui è un grande appassionato. Nasconde però un segreto che non ha detto a nessuno, neanche alla sua famiglia. Un giorno decide di riunire i suoi quattro amici di un tempo per una partita a poker ad alto rischio. L’incontro inizialmente è rilassato anche se nel gruppo c’è chi ha con Jake un rapporto conflittuale oppure nasconde dei segreti; ma l’obiettivo del padrone di casa è quello di farsi giustizia con ognuno di loro. I suoi piani saltano quando dei criminali riescono ad entrare nella villa e a quel punto deve fare di nuovo squadra con gli altri… 

 

L‘inarrestabile “ciclone Russell Crowe” ha travolto in pieno la Festa del cinema di Roma 2022, mandando in tilt gli organizzatori e facendo la gioia di centinaia di fan. Se l’ex gladiatore ha vinto la partita come personaggio, ha purtroppo perso quella come regista…

“Poker Face” ha avuto una gestazione difficile, con il forfait del regista incaricato (a cui è subentrato lo stesso Crowe) e i problemi legati alle riprese a Sidney in pieno lockdown. Ma per quanto si vogliano trovare delle attenuanti, il risultato finale è un fiasco. 

Parafrasando il gergo pokeristico, la sceneggiatura poteva anche essere interessante ma si è poi rivelata un brutto bluff, quando tutte le carte sono state messe sul tavolo.

La storia mescola in modo pasticciato esistenzialismo ed heist movie – immaginate un “Regalo di Natale” di Pupi Avati in salsa australiana con l’aggiunta di spari, sangue e un tocco esoterico – senza scegliere una strada precisa. 

Russell Crowe, davanti alla macchina da presa, è sempre una garanzia, carismatico e potente. Il resto del cast, però, è modesto.

“Poker Face” in poche parole? Una partita da dimenticare. 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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