Un film di Dean Israelite. Con Dacre Montgomery, Naomi Scott, RJ Cyler, Becky G., Ludi Lin, Bryan Cranston, Elizabeth Banks. Azione, 124′ 2017

Jason, Kimberly, Billy, Trini e Zack non si conoscono ma una misteriosa cava e le pietre che nasconde sembrano attirarli per un motivo o per l’altro. Si troveranno tutti nella medesima notte nel medesimo punto ricevendo dei misteriosi poteri in seguito ad un’esplosione e alla scoperta di alcune pietre colorate. Tornati sul luogo dell’evento la sera successiva sbloccano l’ingresso in un’astronave seppellita e dormiente da millenni, in cui un robot e la coscienza di un alieno del passato spiegano ai 5 che sono destinati a diventare Power Rangers (se intendono allenarsi e prepararsi), ovvero difensori del pianeta dagli attacchi di altri alieni malvagi. In particolare uno di questi, appena risvegliatosi da un lungo sonno sul fondo dell’oceano, minaccia il mondo a partire dalla loro cittadina di provincia e sarà un buon terreno per testare l’affiatamento e le capacità sviluppate dai 5.

 

Nato nel 1993 come adattamento a stelle e strisce della serie di fantascienza giapponese “Super Sentai”, lo show dei Power Rangers è stato uno dei più seguiti degli anni novanta, e ha creato un vero e proprio fenomeno di costume, anche se dall’estetica kitsch.

Il regista sudafricano Dean Israelite prova adesso a trasformare la storia in un blockbuster, partendo da un’impostazione da teen movie, tipicamente anni ’80, per riprendere poi alcune delle suggestioni tipiche dei film di super eroi tanto di moda in questo periodo.

Il risultato è una pellicola a metà strada tra “I Fantastici 4” e “Misfits”, un teen drama con chiari riferimenti a un immaginario costruito sulla rivincita degli emarginati e sulle categorie sociali che regolano l’esperienza scolastica. Riuscendo a entrare nella psicologia di un ragazzo di oggi, il regista ne individua il disagio, aiuta la catarsi e gli prospetta un futuro migliore.

Va detto, i cinque protagonisti sono molto stereotipati. C’è il giovane di talento ma ribelle, la ragazza popolare e tosta, il nerd intelligente, l’emarginata dura ma in realtà dolce e il ragazzo estroverso che nasconde le sue debolezze.

La vicenda dei Power Rangers nel complesso è comunque ben narrata. Il villain è interessante, e soprattutto molto ben realizzato dal punto di vista visivo, come del resto l’intero film.

L’aspetto scenografico è molto curato e questo salta subito all’occhio. Dalle armature dei cinque eroi, adattate per essere al passo col nuovo millennio, all’astronave aliena, al nemico finale e alle straordinarie macchine che i Rangers possono controllare, i Dinozord.

Nonostante una prima parte abbastanza lenta, che introduce i personaggi e i caratteri, la grande cura visiva si estende alle scene di combattimento, uno dei punti focali del film. L’azione vera però arriva solo sul finale.

Riprendendo esattamente lo schema narrativo, leggero e scanzonato, della serie TV per riproporlo in 120’ di pellicola, “Power Rangers”, supportato dal carisma dei cinque giovani protagonisti e dalla forte credibilità di una villain donna, intrattiene senza per questo perdere in giocosità.

 

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Federica Rizzo
Campana doc, si laurea in scienze delle comunicazioni all'Università degli studi di Salerno. Internauta curiosa e disperata, appassionata di cinema e serie tv, pallavolista in pensione, si augura sempre di fare con passione ciò che ama e di amare fortemente ciò che fa.

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