“C’est ça l’amour – Real love”: quando una famiglia normale implode

Il film di Claire Burger, con Bouli Lanners, è un ritratto sincero e tenero della contemporaneità

Un film di Claire Burger. Con Bouli Lanners, Justine Lacroix, Sarah Henochsberg. Titolo originale: C’est ça l’amour. Drammatico, 98’. Francia 2018

Forbach, Francia orientale, oggi. Mario, un uomo senza grandi ambizioni, tranne che per le questioni d’amore, deve ricominciare da capo dopo che sua moglie se n’è andata di casa. Ora è alle prese con due figlie adolescenti, proprio quando lui stesso sta attraversando una specie di crisi adolescenziale. Frida, quattordici anni, incolpa suo padre dell’assenza della madre e nutre sentimenti contraddittori verso la nuova fidanzata. Niki, diciassette anni, presto lascerà la famiglia. Intanto fa la bella vita. Mario sembra destinato a perdere le donne che ama. Dovrebbero tutti lasciarsi andare. È possibile che accettando di perdere qualcuno comunque si riesca a trovare se stessi?

 

Tanti artisti, o presunti tali, si sforzano nel tentativo di rappresentare l’essenza e il volto del vero amore, senza però averlo mai visto o vissuto in prima persona.
Che cosa è dunque questo fantomatico sentimento? Riesce davvero, anche nel mondo moderno, a superare ogni ostacolo?

Non ti preoccupare, caro spettatore, “C’est ça l’amour – Real love” di Claire Burger, presentato nelle Giornate degli autori a Venezia 75, non cerca di rispondere a queste domande utilizzando strampalate teorie, invocando improbabili soluzioni romantiche o mettendo in scena una storia d’amore prevedibile, con protagonisti stereotipati.

Al contrario, la Burger decide di affrontare il delicato argomento raccontando una piccola, grande storia, partendo della fine di un matrimonio che per una volta lascia l’uomo a doversi occupare delle due figlie adolescenti e della casa, mentre la ex moglie si rifa una vita.

“Real love” è un affresco sincero, tenero e diretto di come anche una famiglia tradizionale possa implodere, costringendo ogni componente a modificare abitudini e stile di vita per affrontare una transizione esistenziale ed emotiva alquanto difficile e sofferta

Il film si concentra molto sulle figure delle due figlie di Mario, la quattordicenne Fidra, alle prese con i primi turbamenti sessuali, e la diciassettenne Niki, che si sente già una donna e sembra restia a ogni forma di relazione stabile.

Il film deve gran parte della propria riuscita alle magistrali e intense performance del cast, in particolar modo alla spontanea quanto potente alchimia creatasi tra Bouli Lanners e le giovani colleghe, Justine Lacroix e Sarah Henochsberg. Lo spettatore dimentica presto di avere davanti tre attori, pensando di ascoltare davvero i dialoghi tra padre e figlie.

I suoi limiti “Real love” li dimostra solo quando la regista decide di ampliare l’orizzonte della storia, facendo entrare in scena personaggi esterni alla famiglia. Una dispersione superflua e a tratti forzata che penalizza la fluidità del racconto.

Il finale, nella sua semplicità e apparente banalità, invece, riesce a trasmettere in modo profondo e poetico il messaggio: qualunque cosa succeda un papà ci sarà sempre per le sue bambine.

 

Il biglietto da acquistare per “C’est ça l’amour – Real love” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio (con riserva). Ridotto. Sempre. 

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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