“Green book”: un viaggio spassoso tra pregiudizi razziali e differenze

Viggo Mortensen e Mahershala Ali in una storia di amicizia negli Stati Uniti degli anni '60

Un film di Peter Farrelly. Con Viggo Mortensen, Linda Cardellini, Mahershala Ali, Don Stark, Sebastian Maniscalco. Commedia, 130′. USA 2018

New York City, 1962. Tony Vallelonga, detto Tony Lip, fa il buttafuori al Copacabana, ma il locale deve chiudere per due mesi a causa dei lavori di ristrutturazione. Tony ha moglie e due figli, e deve trovare il modo di sbarcare il lunario per quei due mesi. L’occasione buona si presenta nella forma del dottor Donald Shirley, un musicista che sta per partire per un tour di concerti con il suo trio attraverso gli Stati del Sud, dall’Iowa al Mississippi. Peccato che Shirley sia afroamericano, in un’epoca in cui la pelle nera non era benvenuta, soprattutto nel Sud degli Stati Uniti. E che Tony, italoamericano cresciuto con l’idea che i neri siano animali, abbia sviluppato verso di loro una buona dose di razzismo.

 

Quali solo le condizioni per cui, tra due persone che più diverse non si potrebbe, possa nascere una duratura amicizia? La mia domanda potrebbe sembravi, apparentemente, sciocca quanto provocatoria ma provate a immaginare questa storia in un preciso contesto storico.

Siamo nel 1962 e il mondo guarda con ottimismo e speranza alla presidenza Kennedy, nonostante negli Stati Uniti ci siano alberghi, servizi igienici e mezzi di trasporto divisi tra bianchi e neri. Il razzismo, la ghettizzazione e l’intolleranza sono evidenti soprattutto negli Stati del Sud, tanto che è difficile pensare che ci troviamo così avanti nel tempo.

Ebbene è proprio in questo contesto che si conoscono e diventano amici Tony Lip (Mortesnsen) e il dottor Donald Shirley (Ali), un ex boxer italoamericano di umili origini e un raffinato e talentuoso pianista di colore.

Se avete applaudito pellicole come “Quasi amici” e soprattutto “A spasso con Daisy”, allora non potrete non amare “Green book” di Peter Farrelly, una sorta di rivisitazione che inverte i ruoli, mantenendo sempre identità, anima e pathos.

Il film è più dell’incontro tra due persone diverse che si ritrovano “costrette” a convivere per esigenze lavorative, è il racconto agrodolce di un volto dell’America ufficialmente scomparso, ma che in realtà è possibile trovare ancora oggi, soprattutto nei piccoli centri.

Nonostante affronti tematiche delicate e complesse, “Green book” possiede una struttura narrativa lineare, semplice, godibile, tutta imperniata sui due straordinari e carismatici protagonisti: Viggo Mortensen e Mahershala Ali.

I due attori formano una coppia formidabile e affiatata sul piano artistico e umano, facendo rivivere i due uomini nei loro pregi e difetti ma soprattutto sottolineando in entrambi la bellezza dell’anima e la dignità e coerenza.

Tony Lip e Donald Shirley, pur avendo storie e culture diverse, sono entrambi discriminati per colpa della nazionalità e del colore della pelle, ma mentre il primo reagisce con violenza a qualsiasi ingiustizia, il secondo confida sempre nel rispetto della legge.

Questo road movie attraverso il gli Stati Uniti del Sud offrirà a entrambi l’opportunità di cambiare ed evolvere, diventando uno il maestro dell’altro con modi e tempi diversi.

Di “Green book” sentiremo parlare sicuramente nella prossima corsa agli Oscar e un motivo in più per tifare per questo film sarà immaginare Tony e Donald che, dall’alto, sorridono mentre magari mangiano una bella porzione di pollo fritto.

 

Il biglietto da acquistare per “Green book” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre (con riserva).

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