“Renegades – Commando d’assalto”: caccia al tesoro sommerso

Un film su un gruppo di teste calde, che unisce umorismo sopra le righe e azione in fondo al lago

di Valentino Eletti

 

di Steven Quale. Con J.K Simmons, Sullivan Stapleton, Charlie Bewley. Azione, 105′. USA, 2017.

Data di uscita italiana: 5 ottobre 2017

 

Renegades – Commando d’assalto” dà allo spettatore tutto quello che promette. E, per un film d’azione con un titolo del genere, quello che promette non è poco.

In breve potremmo riassumerlo così: un vecchio tesoro nazista giace da 60 anni sul fondo di un lago in Bosnia. Cinque Navy Seals in missione decidono di recuperarlo, mentre intorno infuria la guerra dei Balcani.

La trama è superbamente lineare, ma questo non fa perdere interesse allo spettatore, anzi, lo aiuta a scandire e a cadenzare il ritmo della narrazione. Narrazione che alterna in maniera efficace un umorismo un po’ sopra le righe con azzeccatissime scene d’azione in cui abbondano tutti i mezzi da guerra che uno sceneggiatore fantasioso potrebbe farsi venire in mente. Non a caso la sceneggiatura è firmata a quattro mani da Richard Werk e Luc Besson, e forse anche questo aiuta a dare al film una certa leggerezza.

Il gruppo dei protagonisti, i cinque Navy Seals in missione di pace, è invece poco plausibile e sembra uscito da una manuale di scrittura. Anche la loro caratterizzazione individuale è minima e spesso lo spettatore fa fatica a distinguerli l’uno dall’altro.

Per quanto riguarda la loro attitudine come personaggi sono i classici soldati poco rispettosi dell’autorità ma che, in un modo o nell’altro, portano a termine le missioni loro assegnate, e, alla fine, vengono immancabilmente perdonati dall’ammiraglio (J.K. Simmons).

Da questo punto di vista ricalcano il consumato leitmotiv disubbidisci agli ordini ma fai la cosa giusta. È la figura della “testa calda” che torna anno dopo anno nei film americani di genere – ricordate Tom Cruise in “Top Gun” (1986)?

Una buona metà delle riprese di “Renegades” sono state girate nella cittadina sul fondo del lago. E queste riprese in subacquea, che avrebbero potuto rallentare e appesantire il film, ne sono invece il vero punto di forza. La presenza preponderante dell’elemento acquatico aiuta in ultima analisi a rendere questo film d’azione un prodotto allo stesso tempo atipico e interessante.

 

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