“Return to dust”: un film cinese che ispira grande tenerezza

Il regista Li Ruijun affronta con delicatezza e semplicità tematiche care alla società cinese

Un film di Li Ruijun. Con Wu Renlin, Hai-Qing. Drammatico, 131′. Cina 2022

Ma e Guiying vivono vite simili: protette e difficili. Lui è un agricoltore reticente, l’ultimo celibe della sua famiglia; lei ha superato da tempo l’età considerata adeguata per il matrimonio in Cina. La loro unione combinata sembra destinata a peggiorare le rispettive vite. Ma invece, inaspettatamente, i due si scoprono affini. Insieme affrontano il duro lavoro nei campi e le prove non meno dure della vita.

 

In gara per l’Orso d’Oro alla Berlinale 2022 troviamo un film cinese che ispira grande tenerezza, “Return to dust” (Yin ru chen yan) di Li Ruijun.

Ambientato nella provincia rurale del Gansu, nella Cina nord-occidentale, il film fa sfoggio di meravigliose immagini che trasportano lo spettatore nei campi, sotto il sole cocente a far scorrere le mani ruvide sull’erba secca o sotto la pioggia battente a ricoprire di teli i mattoni che devono ancora asciugarsi.

La natura è protagonista e le stagioni scandiscono il passare del tempo in un modo che è possibile solo in campagna.

La trama, semplice quanto delicata, inizia con il matrimonio combinato di due contadini, Mo e Guiying, gli ultimi nella scala sociale anche nel loro misero villaggio. Ma ecco la bellezza di questa storia: inaspettatamente, i due si scoprono affini e si appoggiano l’uno all’altra, mostrando al pubblico il significato più puro del concetto di “coppia”.

La durezza della vita nei campi è mitigata dalla loro timida intesa, che non vacilla nemmeno nella tragedia, e che è portata sullo schermo con gran naturalezza dai due interpreti, Wu Renlin e Hai-Qing

Il regista Li Ruijun tocca temi cari a chi conosce la società cinese, come lo spopolamento delle campagne e la grande differenza economico-sociale tra le zone rurali e quelle urbane. Questi però non prevalgono sulla storia dei nostri due contadini, che rimane estremamente personale e non solo un pretesto per intavolare una critica politica.

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Valeria Lotti
Originaria della provincia di Roma, vive tra l'Europa e la Cina, coltivando la sua passione per lo studio di società e culture. Dottoranda a Berlino, ama scrivere di cinema, viaggi e letteratura. Si ritiene democratica e aperta alla critica, purché non sia rivolta ai libri di Harry Potter.

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