Riscaldamento nelle case: cosa sapere per non sprecare energia e denaro

di Federica Zanoni

Dopo un’attesa più lunga del consueto, sembra proprio che l’autunno sia arrivato davvero. Insieme a nebbia, cielo grigio e temperature in discesa, in questo periodo dell’anno torna di attualità il tema del riscaldamento dentro casa.

Quest’estate abbiano parlato di fresco e di condizionatori, oggi invece cambiamo prospettiva affrontando il tema di come rendere calde le nostre abitazioni, senza lasciarsi prendere la mano in un senso o nell’altro.

Capita spesso di trovarsi in situazioni “estreme”, andando a casa di amici e parenti. In alcuni casi si sente la necessità di mettersi in maniche corte, cosa che non sempre è possibile, e si finisce per sudare e uscire accaldati, rischiando poi di prendere un malanno; in altri, al contrario, si è costretti a tenere il piumino addosso, inventando scuse come “sono raffreddata, non mi sento bene” e via dicendo.

Sono casi limite, ma utili a spiegare le abitudini sbagliate delle persone quando si parla di riscaldamento – o di non riscaldamento.

La temperatura dentro casa dovrebbe essere confortevole, adeguata al clima esterno e anche alle abitudini e allo stile di vita degli abitanti.

Una legge italiana risalente agli anni ’90 regola l’accensione del riscaldamento, per ciò che riguarda la durata, l’orario e i periodi dell’anno. Non tutti sanno che le indicazioni variano a seconda della zona climatica in cui ci si trova. I Comuni italiani sono inseriti in sei zone, individuate in base alla temperatura media registrata durante l’anno.

L’impianto va acceso dopo le 5 del mattino e spento entro le 23; le ore di accensione permesse possono essere frazionate in due o più periodi.

Qualche altra informazione. Buona parte dell’energia usata per riscaldare la casa si disperde attraverso muri, finestre, tetto e via dicendo. Per questo assicurarsi che gli ambienti domestici siano ben isolati è una prima mossa per risparmiare. L’investimento iniziale è significativo, ma poi si avranno dei buoni contraccolpi sia sulle bollette che sulla temperatura in casa.

Nel nostro paese il maggior numero degli impianti di riscaldamento è a gas metano. Per ciò che riguarda la caldaia solo il 29% degli italiani dichiara di possederne una a condensazione, ciò che utilizza anche il calore prodotto dal vapore acqueo e dei fumi prodotti durante il funzionamento. Scegliere di dotarvi di una caldaia di questo tipo potrebbe tagliarvi la bolletta di circa il 10%.

Altri accorgimenti da mettere in pratica nei mesi freddi sono, prima di tutto, una buona manutenzione degli impianti. Far controllare la caldaia, di tanto in tanto, e anche i tubi dell’impianto di riscaldamento possono rivelare se ci sono perdite o mal funzionamenti.

Molto utile anche installare in casa un timer centralizzato, che regoli la temperatura automaticamente quando questa tende ad abbassarsi e che invece la stabilizzi in caso di eccessivo calore.

Forse il pensiero di spegnere il riscaldamento la notte vi sembrerà strano, ma considerando che le ore di buio le passiamo sotto coperte e piumoni…

Non fatevi prendere la mano, e ricordate sempre che la temperatura all’interno di una casa non dovrebbe comunque mai superare i 20°/22°.


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