“Robin Hood – L’origine della leggenda”: la riscrittura di un mito

Taron Egerton protagonista modernissimo di una delle storie più famose - e riproposte - di sempre

Un film di Otto Bathurst. Con Taron Egerton, Jamie Foxx, Ben Mendelsohn, Eve Hewson, Jamie Dornan, Tim Minchin. Avventura, 116′. USA 2018

Al ritorno dalle Crociate in Terra Santa, Robin di Loxley scopre che l’intera contea di Nottingham è dominata dalla corruzione. L’ingiustizia e la povertà in cui vive il suo popolo lo spingono così a tramare per organizzare un’audace rivolta contro la potente Corona d’Inghilterra. Ma per farlo ha bisogno di un mentore: un abile quanto sprezzante comandante conosciuto durante la guerra. Grazie a lui, il temerario Robin diventerà il leggendario Robin Hood e, forse, cercherà anche di riconquistare un amore che credeva perduto.

 

Dimentica la storia, dimentica ciò che pensi di sapere. Con queste parole si apre “Robin Hood – L’origine della leggenda” di Otto Bathurst che prova a raccontare la storia del famigerato Robin di Loxley prima che diventasse il leggendario fuorilegge con l’arco che tutti conosciamo.

La storia di Robin Hood è stata raccontata una miriade di volte nel corso dei secoli, con tutti i mezzi disponibili. Gli adattamenti cinematografici e televisivi esistenti partono tutti da una base comune: la storia di un nobile inglese che torna dalle Crociate per trovare la sua terra in rovina e la sua casata distrutta.

Tentare un approccio diverso, quando si tratta di una materia tanto famosa, è difficilissimo. Il “nuovo” Robin Hood ci prova, puntando sulla giovinezza del protagonista e sul bel dualismo tra lui e lo sceriffo di Nottingham. Quello che manca, nella pellicola, è una logica interna, una coerenza.

La Crociata del tardo XII secolo prende la forma di una sorta di guerra proto-irachena, con soldati impegnati in una guerriglia urbana fasciati in corazze che somigliano a giacche antiproiettile. La stessa Nottingham viene trasformata in un inferno proto-industriale. Insomma, l’intento di attualizzare il mito è fin troppo evidente.

“Robin Hood – L’origine della leggenda” sembra prendere spunto da un fumetto di supereroi più che da una leggenda, dipingendo un vigilante a metà strada tra Batman e Arrow.

Il film, nonostante qualche caduta di stile e qualche idea che non funziona, è comunque piacevole da vedere. Perché puoi vestirlo come vuoi e metterlo in mezzo a foreste oppure a fabbriche incandescenti: Robin Hood non perde mai il suo fascino.

 

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