“Roger Waters – Us + Them”: un documentario che è un appello civile

Il leader storico e fondatore dei Pink Floyd in un mix esplosivo di immagini e grande musica

Un film di Sean Evans, Roger Waters. Con Roger Waters, Dave Kilminster, Jess Wolfe, Joey Waronker, Holly Laessig. Documentario, 90′. Regno Unito 2019

Tra maggio del 2017 e dicembre del 2018 il fondatore e autore dei Pink Floyd Roger Waters intraprende con una band completamente rinnovata un tour mondiale di 157 date tra Nord, Centro, Sud America, Europa e Australia/Nuova Zelanda. La strepitosa serie di sold out si trasforma in un film che non intende essere pura riproposizione di quel live, ma integrarlo con contenuti creati ad hoc. La domanda di fondo è una: è davvero questa, nel 2019, la vita (l’idea di mondo) che vogliamo?

 

Ci sono canzoni che fanno la storia, che restano iconiche generazione dopo generazione. Merito di una musicalità che rimane riconoscibile anche dopo decenni, di parole talmente attuali da rasentare la preveggenza.

In “Roger Waters – Us + Them”, presentato alla Mostra del cinema di Venezia 2019, Waters, leader storico e fondatore dei Pink Floyd, e Sean Evans creano una miscela esplosiva di musica e immagini, una miscela suggestiva che fa vivere allo spettatore un’esperienza emotivamente forte.

Waters, navigato animale da palcoscenico, si lascia filmare in tutta la sua grandezza mentre reinterpreta i brani più famosi della band britannica insieme ad alcune delle sue canzoni più recenti, contenute nell’album “Is this the life we really want?”.

Il risultato finale è qualcosa di unico. Un documentario che è più un manifesto politico, col compito di ricordarci del mondo che ci circonda e di coloro che ne fanno parte. Un monito per la nostra coscienza assopita. Una difesa dei diritti umani, portata avanti attraverso la musica, strumento universale.

 

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Concetta Piro
Nata a Napoli, a otto anni si trasferisce in provincia di Gorizia dove si diletta di teatro. Torna nella sua amata città agli inizi del nuovo millennio e qui si diploma in informatica e comincia a scrivere - pensieri, racconti, per poi arrivare al primo romanzo, "Anime". Nel frattempo ha cambiato di nuovo città e scenario, trasferendosi nelle Marche. Oggi conduce per RadioSelfie.it "Lo chiamavano cinema", un approfondimento settimanale sulla settima arte, e scrive articoli sullo stesso tema.

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