Roma Fringe Festival: “A Sciuquè” trionfatore della sesta edizione

Finale nel segno della memoria individuale e collettiva, tra storie di amici, di persecuzioni, di sogni

Che vita avremmo, senza ricordi, affetti e legami familiari? Un’esistenza, per quanto ricca di soddisfazioni materiali, potrebbe dirsi sensata senza tradizioni ed esperienze, belle o tragiche che siano, da tramandare ai posteri?

Tramandare la storia individuale e familiare è una sorta di bisogno ancestrale per l’uomo. E molto spesso lo strumento scelto per farlo è stato il teatro, che ancora oggi si dimostra all’altezza del compito.

La riprova che quanto ho scritto finora corrisponde al vero, e non è soltanto il frutto di un peggioramento repentino della mia demenza senile, è arrivata dalla serata conclusiva del Roma Fringe Festival, una manifestazione fortemente voluta e difesa dal tenace direttore artistico Davide Ambrogi e dal suo staff, giunta alla sesta edizione.

Il vostro cronista è, fin dagli esordi nel 2012, un grande fan oltre che assiduo spettatore di questa vivace realtà teatrale, che ogni anno permette di scoprire nuovi talenti e spettacoli, troppo spesso ignorati dai teatri di “serie A”.

“Il Circo Capovolto”, monologo di Andrea Lupo. Roma Fringe Festival 2017

Dopo un confronto serrato tra compagnie teatrale, 20 giorni di programmazione e 150 repliche per 45 spettacoli in concorso tra Italia, Belgio, Svizzera, Irlanda e Inghilterra, a contendersi la vittoria sono stati in tre: “Il Circo Capovolto” di Andrea Lupo, “Il Piccolo Guitto” di Massimiliano Aceti e “A Sciuquè” (A giocare) di Ivano Picciallo.

Diversi per drammaturgia, regia e recitazione – i primi due sono monologhi, mentre il terzo, rumoroso e tambureggiante, ruota intorno a 5 attori protagonisti –, gli spettacoli hanno in comune la capacità emotiva di condurre il pubblico dentro la storia, veicolando molteplici emozioni, ispirate dalla memoria personale o collettiva.

Ci sono momenti e storie che non possono venire dimenticate, sembra questo il messaggio ultimo dei tre finalisti del Fringe.

Ne “Il Circo Capovolto”, ad esempio, il mirabile narratore Andrea Lupo ricorda come, ben prima della disumana follia dell’Olocausto, i nazisti si fossero accaniti contro nomadi e zingari, rei solo di vivere nei territori conquistati dal Terzo Reich.

“Il Piccolo Guitto”, monologo di Massimiliano Aceti. Roma Fringe Festival 2017

Tre storie che colpiscono e scuotono lo spettatore, che finisce per trovare in scena anche qualcosa della propria vita. Succede ad esempio ascoltando il piccolo guitto, alias Massimiliano Aceti, che con toni apparentemente superficiali racconta della propria infanzia e del desiderio di diventare artista, della sua famiglia.

Ma se i parenti non possiamo sceglierli, gli amici invece sì. È naturale allora che tra i ricordi belli ci siano anche quelli legati alle persone con cui siamo cresciuti, che hanno condiviso con noi la voglia di giocare, il divertimento senza pensieri, e poi le prime esperienze adulte – il sesso, l’amore, lo sviluppo.

A Sciuquè” è proprio un divertente, struggente e agrodolce racconto d’amicizia, ambientato in un piccolo paese della Puglia, dove cinque amici crescono, maturano, s’innamorano. Ma come tutte le cose belle, anche l’innocenza e la spensieratezza prima o poi finiscono. Così gli amici fraterni possono trasformarsi in aguzzini, un padre di famiglia in un pericolo per i suoi cari.

“A Sciuquè” di Ivano Picciallo. Roma Fringe Festival 2017

Per restare in quest’atmosfera di ricordo e memoria, Gabriele Mainetti, ospite d’onore della serata, si è confessato in una lunga e atipica intervista con l’amico e collega attore Lillo Petrolo – del duo Lillo e Greg -, ripercorrendo gli esordi da regista e la genesi dei suoi tre cortometraggi.

Dopo le parole, spazio ai premi. A imporsi come miglior spettacolo è stato “A Sciuquè” di Ivano Picciallo (che si è aggiudicato anche il premio per la miglior regia).

Il Roma Fringe Festival si conferma un’oasi felice per chi ancora ama il teatro, siano questi addetti ai lavori o pubblico pagante, e si proietta in avanti verso la settima edizione, che da giugno 2018 animerà ancora una volta Villa Mercede.

 

TUTTI I PREMIATI DEL ROMA FRINGE FESTIVAL 2017

Miglior Spettacolo 2017: A Sciuquè di Ivano Picciallo, Malmand Teatro/i Nuovi Scalzi
Miglior Comedy: Aspettando una chiamata di e con Matteo Cirillo
Miglior Regia: A Sciuquè di Ivano Picciallo, Malmand Teatro/i Nuovi Scalzi
Miglior Drammaturgia: Il Circo Capovolto del Teatro delle Temperie di Andrea Lupo
Premio del Pubblico: Il Circo Capovolto del Teatro delle Temperie di Andrea Lupo
Special OFF: Giorgio della Compagnia Nexus/Garofoli
Miglior Attore: Andrea Lupo per il Circo Capovolto Teatro delle Temperie
Miglior Attrice: Caterina Simonelli per Real Lear
Spirito Fringe: InFiamma di Simone Càstano
Premio della Critica: Giorgio della Compagnia Nexus/Garofoli
Premio della Critica Periodico Italiano Magazine: Aspettando una chiamata
Menzione Speciale Laici.it: The Conductor di Jared McNeill

 

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