Festival di Sanremo 2019: il commento alla prima serata

I 24 concorrenti si esibiscono. Spazio agli ospiti italiani, come Bocelli con il figlio e Favino

Passano gli anni, le mode, la scenografia del Teatro Ariston è stata pesantemente aggiornata (tanto che adesso il palco può estendersi fino alle prime file di pubblico, semimoventi, e l’orchestra è una presenza/assenza nel buio) e molti dei big in cara, il pubblico over40 non li aveva probabilmente mai sentiti nominare prima di ieri. Eppure, Sanremo è Sanremo.

Lo dimostrano i numeri e i dati d’ascolto, e soprattutto la passione con cui gli italiani di tutte le età seguono il Festival – e lo commentano! – su tutti i mezzi disponibili, dalla cara, vecchia tv ai Social, vera cartina al tornasole per capire dove tira il vento della preferenza.

La serata si è aperta in modo spettacolare, con i tre presentatori – Claudio Baglioni, Claudio Bisio e Virginia Raffaele – sul trampolino a cantare insieme “Via” e sul palco i ballerini professionisti che hanno accompagnato Baglioni nel tour “Al centro”. Nonostante qualche scivolone – il saluto ai Casamonica, ad esempio, ampiamente commentato dal web – Virginia e i due Claudio se la sono cavata bene, dimostrandosi affiatati e ironici.

 

OSPITI, MONOLOGHI E MUSICAL

I 24 cantanti in gara si sono esibiti tutti quanti, quindi in queste oltre quattro ore c’è stato parecchio spazio per la musica. Ma prima di commentare le performance, i problemi tecnici e lasciarvi con la classifica parziale data dai voti della giuria demoscopica, che peseranno il 30% sul risultato finale, qualche nota sulla “componente spettacolo.

Al netto di qualche sketch un po’ cringe e antiquato, e di altri prevedibili e noiosi, ci sono stati bei momenti di intrattenimento. Il mash-up dei tre musical (Sister Act, Bohemian Rapsody e Mary Poppins) che ha visto protagonisti la Raffaele e PierFrancesco Favino, che tanto bene ha fatto lo scorso anno come padrone di casa; il duetto di Andrea Bocelli e del figlio Matteo e l’esibizione di Giorgia che proprio sul palco dell’Ariston fece il suo debutto nel 1995.

Bisio ironizza, ma neanche tanto, sul tema dei migranti, in un monologo in difesa di Baglioni e delle sue posizioni – che hanno acceso le settimane precedenti al Festival – che ha buttato però altra benzina sul fuoco. Soprattutto il passaggio: “Passerotto non andare via è una chiarissima esortazione agli immigrati: restate qui. E l’ha detto trent’anni prima che arrivassero. È stato lui a far venire loro l’idea, li ha sobillati. Loro non ci pensavano nemmeno, stavano lì, con il pentolone, a cantare hakuna matata” ha fatto parecchio discutere sui social.

Toccante il momento del tributo a Fabrizio Frizzi che il 5 Febbraio avrebbe compiuto 61 anni. Pubblico tutto in piedi mentre sullo sfondo del palco c’era l’immagine del conduttore scomparso, “con il sorriso e le braccia aperte, come Modugno mentre canta Volare”, dice, commosso, Baglioni.

 

LA GARA CANORA E LA CLASSIFICA PARZIALE

Ma veniamo alle canzoni, protagoniste indiscusse di Sanremo. Tra le ventiquattro presentate ieri sera ce ne sono di buone, che richiamano celebri brani del passato oppure raccontano il presente dell’Italia anche con parole scomode ma necessarie. Poi ci sono quelle sentendo le quali abbiamo storto il naso. Chiara è la volontà del direttore artistico di unire vecchio e nuovo, rivolgendosi a un pubblico ampio.

Al momento tra i miei preferiti ci sono Francesco Renga (Aspetto che torni), Nek (Mi farò trovare pronto), Daniele Silvestri e Rancore (Argento Vivo), Federica Carta e Shade (Senza farlo apposta), Patty Pravo e Briga (Un po’ com’è la vita), Ghemon (Rose Viola) e Irama (La ragazza dal cuore di latta).

Tra le note di colore, i problemi tecnici per Patty Pravo e Briga, con la musica che non partiva e la cantante quanto mai infastidita (“Sono venuta a fare un passeggiata o a cantare?”). Dopo qualche attimo di incertezza i due sono riusiti a esibirsi, e Virginia Raffaele non ha perso l’occasione di fare il verso alla Pravo.

La giuria demoscopica, il cui voto pesa per il 30% sul risultato finale del Festival, si è espressa alla fine della serata. Nella zona alta della classifica, quella blu, si sono piazzati: Ultimo, Loredana Bertè, Daniele Silvestri, Irama, Simone Cristicchi, Francesco Renga, Il Volo, Nek. Nella zona gialla, quella intermedia, Enrico Nigiotti, Federica Carta e Shade, Boomdabash, Negrita, Paola Turci, Anna Tatangelo, Patty Pravo con Briga, Arisa. Infine nella zona bassa, quella rossa, Mahmood, Achille Lauro, Nino D’Angelo e Livio Cori, Einar, Ghemon, Motta, Ex-Otago, The Zen Circus.

Il Festival è ancora lungo, ci sarà tutto il tempo per ribaltare i giudizi – anche perché, lo ricordiamo, quest’anno non ci saranno eliminazioni fino alla serata conclusiva. Per adesso possiamo dire che l’avvio è promettente, siamo curiosi di sapere come andrà avanti la competizione, e lo spettacolo. Ovviamente augurandoci di non andare più fuori orario di ben mezz’ora!

 

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Sofia Peroni
Classe 1996, marchigiana d’origine, studia comunicazione a Roma e ha trovato il modo di coniugare la passione per il cinema e quella per la scrittura... Come? Scrivendo sul e per il cinema dal 2015. Ha all'attivo diverse esperienze sul set, con registi del calibro di Matteo Garrone, e sogna un giorno di veder realizzato il suo film.

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