“Secret team 355”: un film di spionaggio tutto al femminile

Una storia prevedibile ma avvincente con un cast internazionale di prima grandezza

Un film di Simon Kinberg. Con Jessica Chastain, Penélope Cruz, Fan Bingbing, Diane Kruger, Lupita Nyong’o. Azione, 122′. USA 2021

150 miglia da Bogotà, Colombia. Un pericolosissimo criminale, Elijah Clarke sta per impadronirsi di uno speciale programma di decrittazione in grado di accedere a qualunque sistema digitale di tutto il mondo e uccide il trafficante di droga che ne era in possesso nella sua villa. Irrompono però gli agenti e il dispositivo finisce nelle mani dell’agente DNI colombiano Luis Rojas. La CIA deve recuperare l’arma ad ogni costo perché può mettere in pericolo la sicurezza del pianeta. Affida così la missione all’agente sotto copertura Mace che si sposta da Parigi, a Marrakech fino a Shanghai. Per raggiungere l’obiettivo, si allea con l’agente tedesca Marie che prima è stata una sua rivale, l’esperta informatica ed ex-agente del MI6 Khadijah, la spia e psicologa colombiana Graciela e la misteriosa Lin Mi Sheng che lavora per i servizi segreti cinesi.

 

Cercando di aggiornare il classico film di spionaggio con una declinazione al femminile, e avvalendosi quindi di un cast internazionale di prima grandezza, “Secret Team 355” di Simon Kinberg è una spy story godibile ma prevedibile.

L’agente della CIA Mace (Chastain) è costretta a collaborare con controparti provenienti da tutto il mondo – la spia tedesca Marie (Kruger) che in passato è stata sua rivale, la spia e psichiatra colombiana Graciela (Cruz), l’esperta di sistemi elettronici Khadijah (Nyong’o) e la misteriosa Lin Mi Sheng (Fan Bingbing) – per recuperare un’arma tecnologica top-secret caduta nelle mani sbagliate. 

Thriller d’azione dal respiro internazionale piuttosto classico, “Secret Team 355” – il numero rimanda all’alias di un agente segreto ancora sconosciuto, che lavorò per i patrioti durante la rivoluzione americana – non spicca per l’originalità della sceneggiatura.

L’idea di base, donne cazzute che salvano il mondo nonostante si muovano in un terreno da sempre dominato dagli uomini come quello dello spionaggio, è buona. Lo sviluppo, invece, non sempre è all’altezza, con un fastidioso ricorso a luoghi comuni ed elementi già visti e rivisti in passato.

Il cast – di cui fanno parte Diane Kruger, Lupita Nyong’o, Penelope Cruz, Fan Bingbing, Sebastian Stan, Jessica Chastain – è talentuoso. Oltre a Jessica Chastain, che dopo l’Oscar dimostra di non sbagliare un colpo, brilla soprattutto Lupita Nyong’o, capace di rendere molto intrigante un personaggio cosiddetto secondario.

Un film non indimenticabile, ma sicuramente avvincente e piacevole da vedere.

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