“Share”: quando la violenza e lo scherno corrono sui social network

La cineasta americana Pippa Bianco dirige una pellicola attualissima, che colpisce e fa riflettere

Un film di Pippa Bianco. Con Rhianne Barreto, Charlie Plummer, Poorna Jagannathan, J.C. MacKenzie, Nicholas Galitzine. Thriller, 87′. USA 2019

Dopo aver scoperto un video inquietante di una notte che non ricorda, Mandy, una ragazza di sedici anni, deve cercare di capire cosa è successo e come non ricadere nei suoi errori.

 

Perché la 16enne Mandy si é svegliata seminuda e ricoperta di lividi su tutto il corpo nel giardino di casa? Perché non ricorda niente di cosa le è successo la notte precedente?

“Share”, della giovane cineasta americana Pippa Bianco, pone fin dall’inizio allo spettatore una serie di inquietanti quesiti, e lo spinge a entrare in sintonia con la protagonista, oltre a condividerne l’angoscia e, successivamente, la vergogna.

Frastornata e scioccata, Mandy cerca delle risposte. Ma quando inizia a emergere la verità, tra foto e video, la ragazza viene isolata dai compagni e sebbene vittima di quanto accaduto sembra trasformarsi nella colpevole…

“Share” è una storia drammaticamente, attualissima – leggendo i giornali, quante ne possiamo trovare di analoghe? Se la gogna mediatica e “social” è devastante e difficile da gestire per un adulto, pensate a cosa può essere per un adolescente.

La struttura narrativa del film è incalzante, avvolgente, ricca di colpi di scena ma dà anche il giusto risalto all’aspetto psicologico di Mandy e alle ripercussioni che la sua storia ha sulla sua famiglia.

Pippa Bianca si dimostra una valida e attenta osservatrice del mondo giovanile, rappresentadolo in modo credibile e incisivo attraverso i diversi personaggi. Il peso della pellicola è quasi tutto sulle – giovani – spalle di Rhianne Barreto, che mostra però personalità, coraggio e grinta, oltre a un innegabile talento.

“Share” dimostra come l’ordinamento giudiziario sia, anche in Paesi considerati civili, ancora colpevolmente inadeguato di fronte a certi crimini. Un ritardo che in tanti pagano sulla propria pelle. La speranza è che, anche grazie a film come questi, le cose possano prima o dopo cambiare.

 

Il biglietto da acquistare per “Share” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto (con riserva). Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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