“Sherlock Gnomes”: quando il sequel batte l’originale su tutti i fronti

Tornano i personaggi di "Gnomeo e Giulietta" in una nuova nanesca avventura in terra inglese

Un film di John Stevenson. Con Johnny Depp, Emily Blunt, James McAvoy, Maggie Smith, Michael Caine, Chiwetel Ejiofor. Animazione, 86′. USA, 2018

Gnomeo e Giulietta arrivano a Londra, in compagnia di amici e parenti. C’è un nuovo giardino da far vivere e Giulietta si mette subito al lavoro, senza curarsi di star trascurando il suo Gnomeo, che per lei farebbe qualsiasi cosa. Ma le creature ornamentali d’Inghilterra sono vittime di una terribile minaccia: qualcuno sta rubando gli gnomi da giardino e la comunità dei due amanti finisce presto nel sacco. Per fortuna che c’è Sherlock Gnomes, detective senza pari, pronto a mettersi da subito sulle tracce del nemico. Anche Sherlock, però, deve stare attento a non trascurare il suo fido aiutante Watson: dare l’amore o l’amicizia per scontati può innescare spiacevoli conseguenze.

 

È una realtà universalmente nota: non è facile, per un sequel, reggere il confronto con l’originale. Al cinema, il discorso si applica anche ai film d’animazione – così “Alla ricerca di Dory” è un’avventura divertente, ma niente in confronto di “Alla ricerca di Nemo”, i vari “Cenerentola 2”, “La Sirenetta 2”, “Peter Pan 2” sono poco più che operazioni commerciali per attirare nuovo pubblico.

Ecco, da questo teorema si sottrae “Sherlock Gnomes” di John Stevenson, che non solo non fa rimpiangere il precedente “Gnomeo e Giulietta” (2011) ma lo supera in tutto e per tutto!

Se il primo film risultava molto statico, con l’azione tutta giocata nel prato del giardino di casa, qui c’è molta più azione, molto più movimento, decisamente più divertimento. Anche la scelta di tagliare coi dialetti – chi ha visto “Gnome e Giulietta” sa di cosa sto parlando: erano davvero troppo! – in favore di una lingua più neutra si rivela vincente.

Resta la genesi letteraria dei personaggi e della storia – lì la tragedia per antonomasia di Shakespeare, qui le avventure del celebre detective di Baker Street – ma lo sviluppo e la caratterizzazione sono migliori.

E anche se “Sherlock Gnomes” si rivolge chiaramente a un pubblico di giovanissimi, si intravede qualche piccola concessione al gusto più “adulto” – gnomi feriti e persino distrutti dal cattivo di turno, il temibile Moriarty, ad esempio.

Un film d’animazione per tutta la famiglia, per sorridere davanti alla avventure di questi gnomi da giardino e avvicinare i più piccoli a personaggi come Sherlock Holmes e Watson.

 

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Roberta Turillazzi
Giornalista per passione e professione. Mamma e moglie giramondo. Senese doc, adesso vive a Londra, ma negli ultimi anni è passata per Torino, per la Bay area californiana, per Milano. Iscritta all'albo dei professionisti dal 1 aprile 2015, ama i libri, il cinema, l'arte e lo sport.

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