Silvio Orlando: incontro online con il “cardinale Voiello” di Sorrentino

L'attore napoletano ha raccontato la sua esperienza sul set della serie, co-produzione internazionale

Silvio Orlando è stato uno dei protagonisti del tardo pomeriggio del Go FeST!, la maratona interamente online dedicata alle serie tv, che ha allietato l’ultimo giorno di lockdown stretto degli italiani, domenica 3 maggio.

Dopo essersi preso una pausa di qualche anno dai set, l’attore napoletano è tornato protagonista nel ruolo del cardinale Voiello nelle serie di Paolo Sorrentino “The Young Pope” e “The New Pope”.

L’intervista, condotta da Francesco Pacifico, prende quasi subito la forma di un unico racconto appassionato. Orlando parla della prima volta che ha letto il copione della serie di Sorrentino, di come si è sentito inadeguato e del panico che lo ha colto prima delle riprese. “Ero terrorizzato, avevo paura di sciupare tutto, non mi sentivo all’altezza della potenza che sprigionava la figura di Voiello”.

Nelle due stagioni della serie di Sorrentino hanno recitato attori del calibro di Jude Law, John Malkovich e Diane Keaton. Orlando ricorda l’emozione delle brevi chiacchierate con loro, “nel mio inglese incerto che mi faceva sentire a dir poco in soggezione”.

Sorrentino, che Silvio Orlando definisce “un alchimista che non è interessato alla quotidianità ma a creare scene pregne di esistenzialismo, utilizzando personaggi scardinati, al limite della normalità”, studia ogni inquadratura anche in post-produzione, per trovare poi le musiche adeguate a ognuna. “Quando ho visto il risultato finale è stato come se fosse la prima volta, era così diverso da quando lo avevo girato. Non sembrava nemmeno che l’avessi fatta io quella scena”.

Orlando, che dopo l’esperienza televisiva è tornato al teatro, alla domanda su una possibile terza stagione per completare la trilogia, non conferma né smentisce ma sorride. Dopotutto l’idea di tornare a vestire i panni del cardinale Voiello non credo gli dispiacerebbe.

 

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Concetta Piro
Nata a Napoli, a otto anni si trasferisce in provincia di Gorizia dove si diletta di teatro. Torna nella sua amata città agli inizi del nuovo millennio e qui si diploma in informatica e comincia a scrivere - pensieri, racconti, per poi arrivare al primo romanzo, "Anime". Nel frattempo ha cambiato di nuovo città e scenario, trasferendosi nelle Marche. Oggi conduce per RadioSelfie.it "Lo chiamavano cinema", un approfondimento settimanale sulla settima arte, e scrive articoli sullo stesso tema.

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