“Sopravvissuti”: 3 motivi per guardare la fiction Rai con Lino Guanciale

Una coproduzione internazionale molto ambiziosa, dove presente e passato si alternano

L’autunno Rai è nel segno della fiction. Dopo i ritorni di Imma Tataranni (qui il pezzo) e Mina Settembre (qui il pezzo), debutta questa sera, lunedì 3 ottobre, “Sopravvissuti”, coproduzione internazionale molto ambiziosa con protagonista Lino Guanciale.

Una barca, l’Arianna. Un viaggio. Dodici passeggeri. Sulla banchina Luca (Guanciale) saluta gioioso sua moglie Sylvie (Stefi Celma) e le due figlie. Anita (Pia Lanciotti), ruvido ispettore di polizia, guarda partire suo figlio Gabriele (Alessio Vassallo), che sarà il medico di bordo. Dopo pochi giorni di navigazione, però, l’imbarcazione scompare dai radar.

Un anno dopo, al largo delle coste venezuelane, viene ritrovato un relitto. È l’Arianna. A bordo, ancora viva, solo la metà dell’equipaggio. I sopravvissuti sono sconvolti, prostrati dalla fame e dalla sete. La gioia del ritrovamento e del ritorno a casa lascia presto spazio a una dura realtà. Non solo la vita che i sopravvissuti hanno lasciato non è più la stessa, ma agli occhi dei propri cari, anche i superstiti sembrano persone diverse. Cosa nascondono? Cos’è successo durante quell’anno? Cosa li aspetta adesso?

La serie in dodici episodi è stata ideata da quattro allievi della prima edizione del Master di Scrittura Seriale organizzato da Rai Fiction. Se Lino Guanciale e il cast di primo livello non bastassero, ecco 3 buoni motivi per dare una chance a “Sopravvissuti”:

1 LA STORIA È COSTRUITA IN MODO IMPECCABILE, e in ogni episodio non vengono mai meno il pathos e la suspence. Da un lato c’è la curiosità di scoprire cos’è successo nei quasi dodici mesi in cui l’Arianna è stata data per dispersa, e se il racconto dei sopravvissuti è corretto. Dall’altro quella di capire come i sei superstiti si reintegreranno con le rispettive vite, che in questo lasso di tempo sono andate avanti – così come le persone care rimaste ad aspettarli.

2 IL MONTAGGIO ALTERNA PRESENTE E PASSATO e rende la visione molto godibile. Nell’arco delle puntate vengono disseminati nel racconto tutta una serie di piccoli indizi che permettono al pubblico di scoprire le vite dei personaggi prima del naufragio, così da realizzare a pieno come l’evento drammatico ha cambiato le cose.

3 GLI SFORZI PRODUTTIVI PER RENDERE CREDIBILI LE SCENE IN MARE, in modo particolare quelle inerenti al naufragio, si vedono. “Sopravvissuti” è una fiction interessante, molto ambiziosa, che ricorda per stile visivo e registico alcuni titoli seriali di successo come “Lost” e “Homeland”.

 

Sei prime serate a partire da lunedì 3 ottobre per scoprire i segreti dei “Sopravvissuti” dell’Arianna e come le loro vite sono cambiate, dopo un anno dispersi in mare. 

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Federica Rizzo
Campana doc, si laurea in scienze delle comunicazioni all'Università degli studi di Salerno. Internauta curiosa e disperata, appassionata di cinema e serie tv, pallavolista in pensione, si augura sempre di fare con passione ciò che ama e di amare fortemente ciò che fa.

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