“Sorry we missed you”: a tu per tu con la realtà dei nuovi precari

Ken Loach dirige una storia sorprendente, che parla di famiglia e delle difficoltà del presente

Un film di Ken Loach. Kris Hitchen, Debbie Honeywood, Rhys Stone, Katie Proctor. Drammatico, 100′. Gran Bretagna, Francia, Belgio 2019

Ricky, Abby e i loro due figli, l’undicenne Liza Jane e il liceale Sebastian, vivono a Newcastle e sono una famiglia unita. Ricky è stato occupato in diversi mestieri mentre Abby fa assistenza domiciliare a persone anziane e disabili. Nonostante lavorino duro entrambi si rendono conto che non potranno mai avere una casa di loro proprietà. Giunge allora quella che Ricky vede come l’occasione per realizzare i sogni familiari. Se Abby vende la sua auto sarà possibile acquistare un furgone che permetta a lui di diventare un trasportatore freelance con un sensibile incremento nei guadagni. Non tutto però è come sembra.

 

In passato ogni capo-famiglia era certo che avrebbe potuto, al momento opportuno, dare ai figli tutto il sostegno necessario per crescere ed emanciparsi, dal punto di vista affettivo ed economico. Oggi purtroppo, per molti, questo non è più possibile.

Siamo figli della crisi, di un’economia che stenta a ripartire e non permette più di guardare al futuro con ottimismo. Non siamo cresciuti, come i nostei genitori, con la certezza che il domani permetterà di migliorare la nostra condizione di partenza. Tutt’altro. Oggi sappiamo che difficilmente riusciremo ad avere – e lasciare ai posteri – quello che i nostri genitori hanno lasciato a noi.

A distanza di tre anni dal trinfo di “Io, Daniel Blake”, palma d’oro nel 2016, Ken Loach torna a Cannes con “Sorry we missed you”, un film che parla di famiglia e delle difficoltà del presente, e che sorprende il pubblico.

Con il suo proverbiale quanto efficace stile di racconto, il regista inglese conduce lo spettatore nella vita di una normalissima famiglia di Newcastle – composta dal padre Ricky, dalla madre Abbie e dai due figli, Liza Jane di 11 anni e Sebastian, liceale.

Dopo un inizio blando e lento, in cui si fatica a capire quale sia il cuore della storia, la pellicola cambia marcia nella seconda parte, rivelando con sensibilità e crudezza il suo vero volto. Ricky è infatti chiamato a scegliere tra salvare il lavoro o la serenità familiare…

Anche questa volta, gli attori scelti da Ken Loach per i suoi personaggi sono perfetti. Kris Hitchen, Debbie Honeywood, Rhys Stone e Katie Proctor sono naturali e credibili nei rispettivi ruoli, risultano una famiglia così affiatata che quasi ci si dimentica che si tratta di un film e non della vita vera.

Il finale è commovente ed emozionante, nonostante certifichi l’aspetto più feroce e abietto del libero mercato. Oggi, per lavorare in proprio, si è spesso costretti a rinunciare a diritti, guadagni e persino agli affetti…

 

Il biglietto da acquistare per “Sorry we missed you” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre (con riserva).

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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