“Suicide Squad”: un gruppo di cattivi squinternati in difesa della Terra

Il film di David Ayer vanta un cast di stelle, effetti speciali da urlo e uno spunto di base innovativo

Un film di David Ayer. Con Jared Leto, Will Smith, Margot Robbie, Joel Kinnaman, Jai Courtney, Cara Delevingne, Viola Davis. Azione, 130’. USA 2016

E se domani Superman decidesse di rapire il Presidente degli Stati Uniti? Spaventati dal non saper rispondere a questa domanda i più alti ufficiali del governo americano accettano il folle piano di un agente dell’intelligence: costituire una squadra di metaumani, cioè umani con poteri, da tenere sotto il loro giogo e utilizzare per l’ordine interno ed estero. I prescelti sono necessariamente criminali, pericolosissimi ma anche manipolabili, soggetti a cui poter promettere qualcosa e da poter ricattare senza remore. L’evento di prova è l’inatteso (ma non immotivato) arrivo di un’antica e inarrestabile divinità sulla Terra. Con poco allenamento, nessun piano, vaghe promesse in caso di vittoria e una capsula esplosiva in corpo che li convince a non disertare, la squadra che si auto-definisce suicida è così mandata sul campo.

 

Avvertenza ai lettori/spettatori: per comprendere al meglio lo spirito e soprattutto l’incipit narrativo di “Suicide Squad” la visione di “Batman vs Superman”, per quanto il film in questione non sia un capolavoro, è caldamente consigliata. La nuova pellicola di David Ayer parte infatti nel suo racconto dalla fine di quella, molto discussa, di Zack Snyder.

Dopo quanto successo tra l’uomo venuto da Crypton e l’uomo pipistrello, il mondo non è più lo stesso. Lo scontro ha lasciato domande senza risposta: i supereroi sono davvero i buoni, al servizio dell’umanità, oppure sono dei criminali, che si considerano al di sopra della legge? E le autorità politiche e militari delle nostre nazioni sono in grado di tenere a bada l’offensiva di forze sovrumane?

L’idea di base di “Suicide Squad” è pessimista e drammatica: lo Stato di diritto abdica di fronte al nuovo tipo di nemici, si dichiara incapace di reagire, e per garantire la sicurezza dei cittadini è pronto a qualunque mezzo, anche ad arruolare con minacce e costrizione i più folli e pericolosi criminali rinchiusi in prigione.

Personaggi come Deadshot (Smith), serial killer spietato, Harley Quinn (Robbie), in precedenza psichiatra adesso folle compagna del Joker (Leto), Diablo (Hernadez), Killer Croc (Agbaje) sono chiamati a formare una squadra, agli ordini del colonnello Rick Flag (Kinnaman), e a impegnarsi in missioni suicide.

La storia e il suo sviluppo sono, in sé, abbastanza scontati e prevedibili, sebbene presentino delle sotto-trame interessanti, come ad esempio la struggente storia d’amore tra il Joker e Harley.

La sceneggiatura ha il pregio di essere scritta con uno stile ironico, leggero, meno apocalittico e pretenzioso dal punto di vista filosofico ed etico di “Batman vs Superman”. Il film è nel complesso godibile, visivamente bello, ricco di effetti speciali, anche se mai particolarmente coinvolgente quanto a ritmo e pathos.

La regia di David Ayer è lineare, precisa, magari senza guizzi particolari, ma comunque adatta allo spirito del film

“Suicide Squad” è un film corale e per questo era importante che il cast si muovesse sulla scena in maniera coesa e armoniosa. L’obiettivo è stato centrato, ma le interpretazioni di Viola Davis e soprattutto di Margot Robbie spiccano comunque sulle altre, regalando al pubblico figure di donne intense, folli e cattive ma sempre di classe.

La Robbie, dopo la deludente interpretazione di Jane in “La Leggenda di Tarzan”, sfodera in questo caso gli artigli, conquistando il centro della scena non solo grazie alla sua bellezza ma alla personalità. La sua controparte femminile del Joker è intensa, istrionica, folle al punto giusto.

È invece un giudizio sospeso quello su Jared Leto, nell’attesissimo ruolo del Joker. Possiamo immaginare che nei prossimi film DC il suo personaggio prenderà spazi più ampi, e magari anche maggiore consistenza drammatica, ma per adesso il suo contribuito è stato soprattutto quello di spalla, per quanto valida, dell’esuberante Robbie.

I cattivi restano cattivi, ma come in precedenza ci ha già mostrato la serie televisiva “Once upon a time” anche dai cosiddetti villain ci si possono aspettare atti eroici, magari poco noti e pubblicizzati, eppure sempre funzionali al mantenimento della pace.

 

Il biglietto da acquistare per “Suicide Squad” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto (con riserva). Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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