“Sulla stessa onda”: quando amare è avere il coraggio di farsi travolgere

Elvira Camarrone e Christian Roberto nel teen drama italiano di Massimiliano Camaiti

Un film di Massimiliano Camaiti. Con Vincenzo Amato, Donatella Finocchiaro, Olivier Paris, Corrado Invernizzi, Manuela Ventura. Drammatico. Italia 2021

Sara ama la barca a vela e trascorre una vacanza presso un circolo di Favignana. Lì incontra Lorenzo, recentemente promosso istruttore e grande speranza dell’agonismo velico. È subito attrazione fra quella ragazza coraggiosa che non esita a saltare oltre un falò e quel ragazzo avventuroso dal notevole talento sportivo. Finito il soggiorno a Favignana i due si ritrovano a Palermo, incapaci di staccarsi l’uno dall’altra. Ma Sara nasconde un segreto: tre anni prima le è stata diagnosticata una malattia degenerativa che ha cambiato la sua vita e quella dei suoi genitori. E non sa se può concedersi la sua storia con Lorenzo.

 

L’amore può superare ogni ostacolo? Essere più forte “di tutto”? Massimiliano Camaiti, all’esordio alla regia di un lungometraggio, prova a rispondere a questa domanda esistenziale con una storia che mescola “inferno” e “paradiso”, la purezza del primo amore e l’ineluttabilità di una malattia degenerativa.

Un amore giovanile, le bellezze naturali a far da sfondo, una “causa esterna” che sconvolge i piani dei protagonisti: “Sulla stessa onda”, disponibile su Netflix, sembrerebbe comprendere tutti gli elementi del classico teen drama, oggi tanto di moda.

Eppure il film, “complici” Elvira Camarrone e Christian Roberto, poco noti al grande pubblico ma assolutamente credibili, e una regia solida e centrata, finisce per essere anche qualcosa di più. E invece di imboccare la consueta strada pop e commerciale, diventa racconto intimo, personale, delicatissimo.

Certo, “Sulla stessa onda” non racconta una storia particolarmente originale (e in questo è davvero un classico teen movie romantico) e il ritmo è alquanto blando. Il finale poi a mio avviso è troppo simbolico e mal si sposa con il linguaggio utilizzato per tutto l’arco narrativo.

Ma la Sicilia, con le sue spiagge, i suoi monti, i palazzi malridotti, grazie alla fotografia, molto curata, porta la storia in una dimensione quasi atemporale, assottigliando eventuali barriere generazionali e donando al film un sapore nostalgico e universale.

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