“Summertime”: l’ultima stagione della serie Netflix conferma pregi e difetti

La colonna sonora e la bella fotografia salvano la produzione Cattleya dalla deriva totale

Una serie di Lorenzo Sportiello, Francesco Lagi. Con Ludovico Tersigni, Coco Rebecca Edogamhe, Andrea Lattanzi, Amanda Campana, Giovanni Maini, Thony, Amparo Piñero, Cristiano Caccamo.
Teen drama. Italia. 2020-2022

 

Dopo tre stagioni, accolte dal pubblico e dagli addetti ai lavori con pareri quanto meno contrastanti, si chiude l’avventura di “Summertime”, la serie italiana prodotta da Cattleya per Netflix. Si chiude, per certi versi, così com’era iniziata: con Summer, Sofia e Edo insieme sulla spiaggia, e in sottofondo “Odio l’estate” di Bruno Martino.

Questi ultimi otto episodi, per ciò che mi riguarda, hanno confermato pregi (non tanti) e limiti (decisamente più numerosi) del progetto. Che quanto meno, lanciato come una rivisitazione di “Tre metri sopra il cielo” di Federico Moccia, ha saputo affrancarsi quasi subito dal suo “modello”, per diventare qualcosa di diverso, di “unico” – non entriamo nel merito se si tratta di un bell’unico o di un brutto unico, dai.

Pregi e limiti, dicevamo. Tra i primi metterei sicuramente la colonna sonora e l’ambientazione estiva e marittima sottolineata ad hoc dalla bella fotografia. La riviera romagnola prende letteralmente viva, e praticamente ad ogni inquadratura sembra di essere lì, tra gli ombrelloni e gli stabilimenti balneari, ai piedi della ruota panoramica, nei locali notturni. 

Gli sceneggiatori ci hanno visto giusto, decidendo di ambientare “Summertime” in questo contesto leggero e vacanziero. Anche perché, quando è uscita la prima stagione, il 29 aprile 2020, venivamo da settimane di lockdown e prospettive tutt’altro che rosee per i mesi a venire, quindi un teen drama di pura evasione era quello che serviva al pubblico.

Per reggere tre stagioni, però, serve qualcosina di più del mare sullo sfondo e di canzoni che ti fanno venire voglia di ballare ogni cinque minuti. Serve una storia quanto meno decorosa, ad esempio. Ed è qui che iniziano le note dolenti. Tra i grossi limiti di questa serie ci sono stati, da sempre, la sceneggiatura e la recitazione di larga parte del cast

Nel terzo ciclo di episodi la sceneggiatura è stata, a mio parere, anche più labile che negli archi precedenti. In sintesi, non succede praticamente niente! Le storyline con un qualche potenziale “drammatico” degli anni scorsi – come il rapporto contrastato tra Ale e suo padre o le difficoltà di Sofia di accettarsi – vengono messe da parte. E di nuovo succede ben poco – la dimostrazione è che sono 5 minuti buoni che cerco qualcosa di interessante da scrivere, ma non mi viene in mente niente!

Summer lavora come barista e nel frattempo si avvicina al mondo della musica, interagendo con Luca. Ale bivacca sulla sua barca, indeciso su cosa fare del suo futuro. Dario si lancia in una nuova avventura lavorativa, mentre cerca di tenere in piedi il suo rapporto con Rita. Sofia torna a casa e dispensa consigli. Edo racconta bugie su bugie. Si va avanti così, tra una lite e una serata, fino al finale/non finale – che personalmente non mi ha disturbata troppo, anche se il dialogo sui fenicotteri sembra davvero fuori luogo. 

Tre anni sul set non hanno fatto miracoli nemmeno per le doti recitative di parecchi protagonisti. Mi sento di salvare Ludovico Tersigni, che per quanto il suo personaggio in questi otto episodi non abbia avuto chissà quale sviluppo quanto meno dimostra ancora di saper stare davanti alla macchina da presa; Andrea Lattanzi e Amanda Campana, che quando vengono ripresi almeno non fanno ridere o morire dalla noia; e Amparo Piñero, che recita meglio di diversi madrelingua italiani, ed è tutto dire. Sugli altri mi taccio

Dopo ventiquattro episodi “Summertime” finisce sulle note di “Odio l’estate”, e la scelta mi sembra azzeccata. Non tutte le storie hanno avuto il loro epilogo – e probabilmente non tutti gli spettatori sono stati accontentati da questa quanto meno bizzarra sceneggiatura. Ma la sensazione di un cerchio che si chiude, guardando Summer, Sofia e Edo farsi l’ultimo bagno prima di un nuovo autunno, la si avverte tutta. All’anno prossimo… anzi no.  

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