Tanto è solo per adesso, Alessandra Celentano

Roma, maggio 2008. Martina ha 28 anni, lavora con un contratto a termine nella redazione di una rivista femminile e sogna un futuro stabile insieme al suo fidanzato. Niente, però, andrà come previsto… Quando il lavoro precario mette in standby piccole e grandi aspettative, il presente risulta molto più sgangherato (e difficile) del previsto.


 

Se dovessi scegliere una sola parola per definire questo libro sceglierei senza dubbio positivo. La storia di Martina, una giovane donna nella quale saranno in tante a rivedersi, per un verso o per l’altro, scorre tra problemi e difficoltà, ma alla fine la morale che emerge dalle pagine – a partire dal titolo – è che, dopo il buio, ci sarà la luce. O almeno, ce lo auguriamo.

Apparentemente questo è un romanzo leggero, una sorta di chick lit all’italiana. Ma bastano poche pagine per capire che Alessandra Celentano ha voluto unire elementi diversi – la brillantezza dello stile e della storia con una tematica attuale e seria – per creare qualcosa di particolare, di unico nel suo genere. Chi, a leggere di precariato, di giovani che non riescono a iniziare una vita propria ma restano ancorati ai genitori fin quasi ai 40, di difficoltà economiche varie, farà fatica a vedere una fotografia di quello che sta succedendo in Italia negli ultimi anni? Chi, tra le righe del romanzo, non riuscirà a leggere l’ironia e talvolta la critica per questo pazzo mondo? Penso che questo sia uno degli elementi più interessanti di “Tanto è solo per adesso”: poteva essere solo un romanzo divertente e brillante, invece si eleva un po’ sopra gli altri, trattando tematiche delicate e profonde.

La protagonista Martina ha i tratti della donna moderna. Un lavoro traballante, una storia d’amore, dei progetti. Ma le difficoltà della vita di tutti i giorni metteranno in crisi i suoi piani. Chi l’ha detto che per vederne delle belle si deve avere un’esistenza fuori dagli schemi? Anche nella quotidianità possono esserci sfide, problemi, avventure.

Il romanzo è piacevole perché è realistico e reale, senza cadute di stile o invenzioni colossali. Si avverte che l’autrice ha attinto dall’esperienza personale per descrivere il mondo del giornalismo, i problemi dei freelance, le difficoltà di questo lavoro. Facendo anche io parte di questo settore, ho apprezzato molto il modo in cui la Celentano ha descritto il tutto. Ammettiamolo, una protagonista-giornalista, con me, ha la strada spianata.

Se cercate un romanzo brillante, scritto con un linguaggio fresco e soprattutto adatto al 2014, questo libro fa per voi. Ma soprattutto fa per voi se volete continuare a sognare, ridere, piangere con personaggi giovani e alla ricerca di loro stessi, spostandovi però dalle metropoli internazionali che fanno spesso da sfondo a questo genere di libro a un’ambientazione tutta italiana.



 

 

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