“Tenebre e ossa”: una serie d’impatto visivamente, meno emotivamente

Dai romanzi fantasy young adult di Leigh Bardugo, una buona produzione originale Netflix

Una serie ideata da Eric Heisserer. Con Jessie Mei Li, Archie Renaux, Freddy Carter, Amita Suman, Kit Young, Ben Barnes, Zoë Wanamaker. Fantasy. USA. 2021-in produzione

 

È uno dei titoli più chiacchierati delle ultime settimane, e se ne sono scritti articoli a non finire. Ovviamente, nonostante tutto, non potevo esimermi dal dire anche la mia su “Tenebre e ossa”, la serie Netflix che adatta per il piccolo schermo, mescolandoli, il romanzo omonimo di Leigh Bardugo, primo capitolo della trilogia GrishaVerse, e “Sei di corvi“.

Questi fantasy young adult sono ambientati in una terra con le caratteristiche dell’impero russo, e offrono agli sceneggiatori un materiale di partenza di un certo peso.

Ci sono un regno dilaniato dalla guerra, che fronteggia sia nemici esterni che un’oscurità crescente che lo divide fisicamente; dei poteri che distinguano ma al contempo alienano coloro che li possiedono; un’orfana alla ricerca di un posto a cui appartenete.

Non è la prima volta che Netflix punta forte sul genere fantasy, partendo da originali scritti (pensiamo solo a “The Umbrella Academy” o “The Witcher”). In questo caso mi sento di dire che il progetto, per adesso e aspettando una probabile seconda stagione, è riuscito ma soltanto a tratti

La grafica e le sequenze d’azione sono curate, d’impatto, e lasciano trasparire il budget elevato investito per “Tenebre e ossa”. La topografia del regno di Ravka, con la Faglia d’Ombra che incombe fisicamente minacciosa e spettrale, i campi di battaglia brulli e aridi contrapposti alle città opulente (modellate su luoghi reali come Amsterdam, Vladivostok e Mosca) si dipana letteralmente davanti ai nostri occhi. 

Ma al di là del grandissimo potenziale di partenza e di questi aspetti estetici e “superficiali”, la serie non coinvolge quanto dovrebbe – non ha, per intenderci, la forza emozionale di una “Game of Thrones”.

La sceneggiatura alterna le storyline e i punti di vista in maniera piuttosto confusa, soprattutto nei primi episodi, quando i protagonisti sono divisi (non aggiungerò altro, per evitare spoiler). Chi non ha letto entrambi i libri che sono alla base dello script potrebbe avere più di qualche difficoltà a capire di cosa stiamo parlando.

Ci sono tanta oscurità e tanti misteri, questo sicuramente, e la classica storia del Prescelto, in questo caso Alina Starkov, che da semplice cartografa scopre di possedere un potere immenso, che potrebbe cambiare il mondo per sempre, con tutte le conseguenze del caso – incredulità, difficoltà ad abbracciare la nuova natura, presa di coscienza e via dicendo. 

I fan della trilogia della Bardugo sono rimasti interdetti davanti ad alcune scelte degli sceneggiatori – il fatto di essersi bruciati presto la carta del nome dell’Oscuro, che nei libri viene rivelato più avanti e ha un grande peso, e la storia del cervo, delle corna e della collana, tra tutte – ma in generale “Tenebre e ossa” rispetta il suo materiale di partenza. Per il coinvolgimento emotivo forte, invece, ripassare più avanti. 

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Federica Rizzo
Campana doc, si laurea in scienze delle comunicazioni all'Università degli studi di Salerno. Internauta curiosa e disperata, appassionata di cinema e serie tv, pallavolista in pensione, si augura sempre di fare con passione ciò che ama e di amare fortemente ciò che fa.

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