“The Adam project”: un’avventura a tinte nerd per tutta la famiglia

Shawn Levy e Ryan Reynolds giocano con successo con il mondo della cultura pop anni '80

Un film di Shawn Levy. Con Ryan Reynolds, Walker Scobell, Zoe Saldana, Mark Ruffalo, Jennifer Garner, Catherine Keener. Azione, sci-fi. USA 2022

2050: il pilota di un caccia capace di viaggiare nel tempo è inseguito e ferito, tanto da tentare un salto temporale d’emergenza. Finisce nel 2022 – e non nel 2018 che era invece la sua meta – dove incontra il se stesso ancora bambino. Questi capisce ben presto di trovarsi di fronte alla propria versione adulta, che non si fa problemi a dare spiegazioni perché il suo intento è comunque di cambiare il passato per scongiurare un futuro apocalittico. Al crocevia della linea temporale che vuole alterare c’è suo padre, morto circa un anno prima in un incidente.

 

Nell’intento di realizzare un film che nello spirito ricordi un’avventura fantascientifica per famiglie degli anni ’80, “The Adam project” recupera una serie di temi e suggestioni già visti in passato per creare un momento di puro e piacevole intrattenimento.

Adam (Scobell) è un dodicenne come tanti, con una lingua lunga come pochi. Da oltre un anno ha detto addio all’amato padre e vive con la madre, per cui non prova un grandissimo affetto. Una notte, incontra nel bosco un uomo misterioso che però sembra avere qualcosa di familiare. Si tratta del se stesso adulto, tornato indietro dal 2050 per salvare il mondo (che nel futuro è sull’orlo della catastrofe).

L’idea di un bambino che incontra il proprio sé cresciuto o di un adulto che viaggia indietro nel tempo per correggere le storture del presente non è una novità. Nuova, però, è la modalità con cui il film di Shawn Levy strizza l’occhio a determinate scene iconiche del cinema di genere, cercando di far provare ai bambini di oggi lo stesso tipo di meraviglia generata 40 anni fa da Spielberg e colleghi.

Dopo “Free Guy”, Levy e Ryan Reynolds sembrano aver preso gusto a giocare con il mondo della cultura pop. “The Adam Project” è una commedia leggera a tinte nerd, una fantastica avventura che mescola viaggi nel tempo e quel percorso doloroso che intraprendiamo ogni volta che cerchiamo di capire i nostri sentimenti e di venirci a patti.

In un giusto equilibrio tra action ed emozioni, il film riesce a parlare anche, in modo delicato, di temi come l’elaborazione del lutto e l’importanza di restare fedeli ai propri valori. D’altra parte non è una novità: la componente familiare era il segno distintivo dei film d’avventura per famiglie degli anni ‘80, e “The Adam Project” ricalca il modello.

Gli anni passano più velocemente quando invecchiamo, ma le ferite che abbiamo subito da bambini rimangono congelate finché non le affrontiamo. E se per farlo possiamo tornare indietro nel tempo be’, le possibilità di successo si moltiplicano (quasi) all’infinito.

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Federica Rizzo
Campana doc, si laurea in scienze delle comunicazioni all'Università degli studi di Salerno. Internauta curiosa e disperata, appassionata di cinema e serie tv, pallavolista in pensione, si augura sempre di fare con passione ciò che ama e di amare fortemente ciò che fa.

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