“The harder they fall”: un western solido, nuovo ma vecchia maniera

Sparatorie, inseguimenti e il fascino del selvaggio West nell'esordio di Jeymes Samuel

Un film di Jeymes Samuel. Con Jonathan Majors, Zazie Beetz, Delroy Lindo, LaKeith Stanfield, Regina King, Idris Elba. Western, 130′. USA 2021

Da quando il temibile bandito Rufus Buck ha ucciso i suoi genitori davanti a lui, Nat Love ha dedicato la vita a dargli la caccia. Quando viene a sapere che Buck sta per essere rilasciato, insieme ai suoi compagni Cherokee Bill e Trudy Smith, Nat riunisce la vecchia banda, di cui fanno parte anche l’ex fiamma Stagecoach Mary, l’irascibile Bill Pickett e il grilletto facile Jim Beckwourth, oltre a un improbabile avversario trasformatosi in alleato. Mentre il cerchio si stringe intorno a Buck, il giorno della vendetta per Nat sembra farsi sempre più vicino…

 

Ispirato alla storia vera di alcuni cowboy afro-americani e con un cast di stelle, “The harder they fall”, debutto dietro la macchina da presa del regista e musicista londinese Jeymes Samuel, film d’apertura del London Film Festival, è un western sui generis, esplosivo e contemporaneo, a suo modo.

La scelta di Samuel di cimentarsi con questo genere era rischiosa, non scontata, e questo al netto della macchina produttiva imponente che Netflix deve avergli messo a disposizione. Ma un budget a sei zeri non è garanzia di successo, quando si parla di cinema, quindi onore al regista (anche sceneggiatore insieme a Boaz Yakin) per aver voluto rischiare, ed essere riuscito a portare a casa un buon risultato. 

Nat Love (Majors) ha dedicato la vita a dare la caccia alla banda capeggiata dal temibile Rufus Buck (Elba), che ha ucciso i suoi genitori davanti a lui. Quando Buck viene rilasciato di prigione insieme ai suoi compagni, Cherokee Bill (Stanfield) e Trudy Smith (King), Nat riunisce la sua vecchia banda, di cui fanno parte l’ex fiamma Stagecoach Mary (Beetz), l’irascibile Bill Pickett (Gathegi) e il grilletto facile Jim Beckwourth (Cyler) oltre a un improbabile avversario trasformatosi in alleato, lo sceriffo Bass Reeves (Lindo). Mentre il cerchio si stringe intorno a Buck, il giorno della vendetta per Nat sembra sempre più vicino…

La regia di Jeymes Samuel è audace ma anche molto sicura, tanto che si fa oggettivamente fatica a pensare che questa sia un’opera prima. C’è grande attenzione e cura dei dettagli, la volontà di raccontare una storia del selvaggio west (tutta sparatorie, uomini e donne duri, paesaggi inospitali e inseguimenti), quindi, di per sé, prevedibile, portando in scena però personaggi molto spesso dimenticati dai precedenti film – ed ecco l’elemento nuovo.

C’è una bella colonna sonora, curata da Shawn Carter, dove si mescolano i generi. Chi è cresciuto, o quanto meno ha sentito, le musiche western di Ennio Morricone, legate indissolubilmente a film come “Il buono, il brutto e il cattivo” o “Per un pugno di dollari”, sa l’importanza che la musica riveste in pellicole come queste. La musica ci aiuta a entrare nello spirito giusto, a venire trasportati in questo paesaggio inospitale – e quella di Carter funziona, in questo senso. 

C’è un cast di prima grandezza che sullo schermo – e nella polvere – funziona, capace di infondere anima e corpo a questi personaggi ben caratterizzati, che risultano differenti pur restando all’interno di un registro ben preciso – quello del cowboy, tutto vita selvaggia, notti all’agghiaccio e vizi. 

“The harder they fall” è un ottimo esordio, un ottimo western. Piacerà ai puristi del genere, a quelli cresciuti a pane e Sergio Leone, ma anche a chi non ha grande dimestichezza con quelle storie e si avvicina a pistole e cinturoni per la prima volta. 

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