“The Irishman”: nostalgia e modernità nell’epopea criminale di Scorsese

Al Pacino e Joe Pesci spiccano nel cast di assoluto livello, per una nuova pietra miliare del genere

Un film di Martin Scorsese. Con Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci, Harvey Keitel, Ray Romano, Bobby Cannavale, Anna Paquin. Drammatico, 209′. USA 2019

Frank Sheeran è un veterano della Seconda Guerra Mondiale e un autista di camion quando incontra l’uomo del destino, Russell Bufalino, boss della mafia a Filadelfia, che vede in lui il tratto principale di un buon ufficiale: l’affidabilità. Le famiglie di Frank e Russell stringono un’amicizia che va al di là del business. Russell è così fiero di Frank che lo presenta a Jimmy Hoffa, il capo del sindacato dei camionisti, più popolare di Elvis e dei Beatles messi insieme. Hoffa è vulcanico e brillante, calcolatore e stratega, ma anche affettuoso e seducente. Frank non è immune al suo carisma e diventa il suo guardiaspalle, il suo consigliere e, forse, il suo miglior amico. Il viaggio di questi tre personaggi attraverso gli Stati Uniti e la Storia americana è la stoffa di cui è fatto il cinema.

 

La scomparsa del sindacalista Jimmy Hoffa, ancora oggi uno dei più grandi misteri della storia statunitense, e un’epopea criminale rievocata attraverso la voce e le opere di Frank Sheeran, detto “L’Irlandese”, uno spietato sicario di Mafia. “The Irishman” di Martin Scorse chiude il London Film Festival, in una giornata che riassume perfettamente l’idea di “clima britannico”, piovosa e grigia.

Scorsese torna a lavorare con lo sceneggiatore premio Oscar Steven Zaillian (Schindler’s List, Gangs of New York) per una pellicola che ripropone il meglio del suo cinema – la storia di crimine e mafia, il punto di vista prismatico e sfaccettato del protagonista, un’atmosfera quasi nostalgica – unito a qualche novità – penso soprattutto alle tecniche di “ringiovanimento” digitale, che hanno permesso di riportare gli attori dai 70 anni ai 30.

Basato sul libro “L’irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa” di Charles Brandt, che uscirà in Italia il 24 ottobre per Fazi, e sulla vita Frank Sheeran, il film sarà distribuito nei cinema e in streaming sulla piattaforma Netflix. Una grande storia di crimine e mafia, che viene già accostata a un capolavoro del genere come “Il Padrino” di Coppola.

Ben girato, ben sceneggiato e ben costruito – nonostante la lunghezza quasi estenuante, ma da film come questo è qualcosa che ci si aspetta -, quello che colpisce di “The Irishman” è la capacità di Scorsese di costruire una vera e propria ragnatela di eventi, spostandosi avanti e indietro attraverso le decadi. Eppure, nonostante questa apparente non linearità, la storia è lineare, potente e tutt’altro che frammentata.

Definire il cast soltanto stellare penso non renda giustizia alla grandezza di questo gruppo di attori. Robert De Niro e Joe Pesci, che per questo progetto ha momentaneamente messo in pausa il suo ritiro, insieme a Harvey Keitel, Stephen Graham, Anna Paquin, Jesse Plemons, Bobby Cannavale e Ray Romano.

Al Pacino, che recita per la prima volta in un film di Scorsese, nel ruolo di Jimmy Hoffa è semplicemente fenomenale. Quando in scena c’è lui l’attenzione del pubblico è rapita, e le scene dove compare insieme con l’Irlandese (De Niro) sono senza dubbio le migliori del film. C’è odore di Oscar, per lui, e a mio avviso il premio sarebbe meritatissimo. Una menzione speciale la merita anche Joe Pesci, che è un vero piacere rivedere.

Crimine, mistero, rivelazioni scottanti; una sceneggiatura calibrata e precisa, una regia capace di evidenziare la drammaticità della vicenda e i pregi – tanti! – del cast e un gruppo di attori che sembra talmente a suo agio nei rispettivi ruoli da non aver fatto altro per tutta la vita. “The Irishman” è un film assolutamente riuscito e di livello, che si propone come nuova pietra miliare del genere “mafioso-criminale“. Una grande chiusura per il London Film Festival.

 

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