“The Rental”: l’esordio di Dave Franco è un mix tra thriller e horror splatter

Due fratelli e le rispettive partner partono per una vacanza che poi si trasforma in un incubo

Un film di Dave Franco. Con Alison Brie, Jovani Ridler, Toby Huss, Dan Stevens, Jeremy Allen White, Sheila Vand. Thriller. USA 2020

Charlie e Mina, partner in uno studio di grafica, decidono di prendersi una meritata vacanza.Insieme alla moglie di lui, Michelle, e al fidanzato di lei, Josh, fratello di Charlie, affittano via internet una magnifica villa sul Pacifico e partono per il weekend. Giunti sul posto, l’incontro con lo scorbutico gestore dell’abitazione direziona la vacanza sul binario sbagliato. La tensione con l’uomo sarà il primo di una serie di conflitti e incidenti che porteranno a galla i conflitti latenti nelle due coppie. Cosa e chi separerà Charlie, Michelle, Mina e Josh?

 

Se non vedete l’ora che si allentino le varie restrizioni internazionali per partire per una meritata vacanza, magari in compagnia di una o più coppie di amici… forse la visione del film “The Rental”, disponibile su Prime Video, non è quello che fa per voi.

L’esordio alla regia di Dave Franco, anche sceneggiatore, è una storia dal discreto potenziale narrativo e psicologico che però viene sfruttato male prima in fase di scrittura, poi di messa in scena.

Il risultato è una via di mezzo tra un thriller psicologico e un horror splatter anni ‘90, un ibrido che però non riesce ad attingere positivamente da questi due generi ma rimane sospeso, incerto, senza una chiara identità.

Due fratelli dal carattere opposto, Charlie e Josh, decidono di trascorrere una breve vacanza in una casa da sogno con le rispettive partner, Mina e Michelle. Un weekend di relax si trasforma presto in un incubo ad occhi aperti, reso ancora più angosciante e teso dall’esplosione delle tensioni sessuali e di coppia sopite fino a quel momento.

Nella prima parte, “The Rental” si focalizza sugli equilibri di coppia, su una possibile “questione razziale” e sulle tentazioni latenti sul luogo di lavoro. Tematiche già viste al cinema, è vero, ma qui mescolate con intelligenza e creatività fino a ottenere una credibile cornica narrativa sorretta da crescenti ritmo e pathos.

Raggiunto il climax, però, paradossalmente, nella seconda parte si palesano tutte le criticità strutturali e drammaturgiche del film, quando si vira bruscamente verso lo splatter puro, incarnato da uno spietato maniaco armato di martello che evoca alcuni personaggi cult come il Michael Myers della saga “Halloween”.

Lo spettatore è spiazzato, confuso da questa netta dicotomia dello script, e non riesce più a trovare un senso logico in quello che sta capitando ai protagonisti. La sceneggiatura frana proprio nel momento migliore, provocando una caduta qualitativa globale, nonostante il cast affiatato e credibile.

Alla fine, i nodi non vengono neppure al pettine, e si preferisce lasciare il serial killer e le sue motivazioni in un suggestivo quanto inquietante mistero.

“The Rental”, insomma, è un film riuscito solo a metà, che lascia in chi guarda un senso d’incompiutezza. Gioca a suo sfavore l’inesperienza del regista oppure il desiderio di stupire a ogni costo, anche sacrificando la – necessaria – coerenza narrativa.

 

Il biglietto da acquistare per “The Rental” è:
Nemmeno regalato. Omaggio (con riserva). Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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