“The tragedy of Macbeth”: un incubo a occhi aperti, e in bianco e nero

Denzel Washington e Frances McDormand splendidi nel primo film "in solitaria" di Joel Coen

Un film di Joel Coen. Con Denzel Washington, Frances McDormand, Brendan Gleeson, Harry Melling, Brian Thompson. Drammatico, 105′. USA 2021

Macbeth è un lord scozzese, convinto da un gruppo di streghe che diverrà il prossimo re del regno. La brama di potere e l’ambizione, soprattutto della moglie, desiderosa di diventare regina, lo porteranno a compiere crimini violenti, pur di vedere avverata la profezia. La coppia si spingerà fino all’assassinio politico, pur di ottenere avidamente ciò che vuole: successo, potere e denaro. Ma la loro si rivelerà solo una lenta discesa verso le fauci dell’inferno.

 

Per il suo primo film “in solitaria”, ovvero senza la presenza del fratello-regista, Joel Coen decide di confrontarsi niente meno che con Shakespeare, adattando per il grande schermo una delle tragedie più iconiche e rivisitate da registi e sceneggiatori dell’intera produzione del Bardo inglese.

“The tragedy of Macbeth”, film di chiusura della 65° edizione del London Film Festival, dal 14 gennaio disponibile in streaming su Apple TV+, ha il pregio di risultare particolare e innovativo, nonostante racconti una storia nota ai più.

L’impostazione della pellicola, interamente in bianco e nero, è fortemente teatrale, potremmo quasi dire artificiosa e costruita, poco “naturale”. La cosa interessante è che il regista non fa niente per nascondere queste caratteristiche, anzi, le esalta – per ottenere questo effetto di estraneità dalla realtà, il film è stato girato interamente in studio. 

Le immagini monocromatiche splendidamente catturate dal direttore della fotografia, il cinque volte candidato agli Oscar Bruno Delbonnel, sono impreziosite dalle scenografie del designer Stefan Dechant, dal sapore quasi espressionistico. L’atmosfera è minimalista, e da incubo, mette veramente i brividi. E dimostra che non servono i colori, per imprimere a fuoco immagini negli occhi degli spettatori. 

E poi c’è la colonna sonora, curata da Carter Burwell, collaboratore di lunga data dei Coen, capace di bilanciare drammaticità ed emozioni pure in un crescendo quasi mistico. 

Maiuscola la prova del cast, da Corey Hawkins nel ruolo di Macduff e Alex Hassell in quello di Ross ad Harry Melling, Brendan Gleeson e Kathryn Hunter, vera e propria leggenda del teatro inglese. E poi ci sono loro, i protagonisti: Denzel Washington e Frances McDormand, Macbeth e Lady Macbeth, perseguitati, dolenti, risoluti fino alle estreme, drammatiche conseguenze.

Un film esteticamente molto bello, recitato in modo intenso, curato nel minimo dettaglio. L’unico mio dubbio è: il pubblico “da casa” (il pubblico giovane dello streaming, che premia serie come “Squid Game”) saprà apprezzare un gioiellino “colto” come “The tragedy of Macbeth”? Staremo a vedere. 

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Roberta Turillazzi
Giornalista per passione e professione. Mamma e moglie giramondo. Senese doc, adesso vive a Londra, ma negli ultimi anni è passata per Torino, per la Bay area californiana, per Milano. Iscritta all'albo dei professionisti dal 1 aprile 2015, ama i libri, il cinema, l'arte e lo sport.

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