Torino Film Festival: tutte le novità dell’edizione 2020

Un nuovo logo, il premio Stella della Mole, il programma online affiancato a quello in presenza

Torino e il Piemonte ci sono. Mentre in tutto il mondo si stanno susseguendo le cancellazioni di grandi eventi, visto il tragico protrarsi della pandemia, noi vogliamo dimostrare al mondo la nostra capacità di riorganizzarci, confermando gli eventi programmati e garantendone lo svolgimento in sicurezza. Siamo orgogliosi di dimostrare la nostra efficienza piemontese anche nel comparto cinematografico che tanto ha sofferto durante i mesi del lockdown.

Con queste parole Alberto Cirio, Presidente della regione Piemonte, è intervenuto alla conferenza stampa “Il Torino Film Festival cambia passo”, sintetizzando i motivo che hanno spinto i vertici del Museo nazionale del cinema a confermare i suoi tre Festival, il TFF, CinemAmbiente e il Lovers Film Festival.

Ad approfondire il discorso Enzo Ghigo, Presidente del museo torinese. “Il cinema nasce per essere fruito in sala, è quello il suo posto, ma le nuove tecnologie ci permettono di arrivare ovunque, moltiplicando la nostra forza comunicativa. È con questo spirito che il TFF sbarca online, senza però rinunciare alle sue origini”.

Il 38° Torino Film Festival sarà ricordato come il Festival dei cambiamenti, a cominciare dall’identità visiva. Nel guardare avanti, progettando una kermesse che accetta le sfide poste dall’attuale situazione, si è voluto anche riannodare i fili col passato, con la città e con quello che ne è l’edificio simbolo, la Mole Antonelliana, e in particolare la stella a dodici punte che la corona.

Ecco il perché del nuovo logo e del Premio Stella della Mole, pensato per diventare iconico come il Leone di Venezia, la Palma di Cannes, l’Orso di Berlino, che da quest’anno incoronerà i film vincitori del concorso principale.

La seconda novità riguarda la fruizione stessa del Festival: per la prima volta al programma classico, in presenza, come di consueto diffuso su tutto il territorio cittadino, se ne affiancherà uno online. Grazie a una sala virtuale da 500 posti, realizzata in collaborazione con MyMovies, sarà possibile vedere tutti i dodici film in concorso, le masterclass, le conferenze stampa e numerosi contributi inediti.

La terza novità riguarda il direttore artistico, Stefano Francia di Celle. Rispetto a chi lo ha preceduto, Di Celle vive a Torino tutto l’anno e questo conferma la volontà di rendere sempre più forte il legame tra Festival e città.

“L’edizione di quest’anno avrà una doppia anima – ha spiegato -: all’apertura verso il web si affiancherà un forte e rinnovato legame con le realtà cinematografiche e culturali locali. Il mio obiettivo è di declinare i contenuti del festival anche in luoghi insoliti, coinvolgendo interlocutori e pubblici nuovi, alla (ri)scoperta di quello che Torino può dare”.

Per il programma si dovrà aspettare la conferenza stampa di fine ottobre, intanto ci sono state alcune anticipazioni. La giuria del concorso principale sarà tutta al femminile. Ci saranno sei masterclass, una serie di incontri con i grandi protagonisti del cinema contemporaneo nazionale e internazionale, che vanno oltre alle lezioni di cinema classiche, per approfondire aspetti meno noti dei protagonisti.

Uno degli eventi speciali di questa edizione del TFF è l’anteprima italiana di “The Truffle Hunters”, il docufilm diretto e prodotto da Michael Dweck e Gregory Kershaw, che racconta la vita di alcuni anziani cercatori del tartufo d’Alba, dei loro rituali, del loro rapporto con i cani e con il territorio.

Insomma, volendo sintetizzare il Torino Film Festival c’è, vive, e brilla più che mai, come la sua stella.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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