“Tornare”: Cristina Comencini dirige una storia sul tempo e la memoria

Giovanna Mezzogiorno protagonista di una pellicola che racconta una Napoli velata, nascosta

Un film di Cristina Comencini. Con Giovanna Mezzogiorno, Vincenzo Amato, Beatrice Grannò, Clelia Rossi Marcelli, Marco Valerio Montesano. Thriller, 107′. Italia 2019

Alice è una donna di quarant’anni al suo rientro dall’America dopo una lunga assenza, a seguito della morte del padre. Alice e la sorella decidono di vendere la casa di famiglia, ma occorre svuotarla dagli oggetti di una vita. Inaspettatamente, Alice scopre che la casa è abitata da una ragazza giovane e bellissima. Con lei inizia un dialogo intenso e promettente, come il legame che si crea con Marc, un uomo affascinante e gentile incontrato alla commemorazione del padre. Intorno ad Alice prende forma un mondo nuovo, intrigante e pericoloso, che apre squarci sul suo passato e sulla sua esistenza.

 

Filo conduttore di “Tornare” di Cristina Comencini, film di chiusura della Festa del cinema di Roma, è il tempo e la memoria, che costruisce un tempo diverso da quello lineare. In un certo senso, il disordine della memoria è qui organizzato alla ricerca di un senso.

Il film cresce in parallelo con il ritorno della protagonista indietro nel tempo. Quanto sarebbe bello rincontrare i noi stessi del passato ma con la consapevolezza di oggi?

Cristina Comencini torna a lavorare con Giovanna Mezzogiorno dopo quattordici anni da “La bestia nel cuore”. In realtà, quel film è molto simile a Tornare, quasi una bozza della profondità in cui si immerge la regista nel 2019.

Molto interessante è il criterio di realtà, intrinseco alla necessità di lasciar correre la mente, la memoria. Una sovrapposizione che tutti abbiamo sperimentato ma che qui sfocia nella scoperta di un oscuro segreto.

Le premesse del film sono forti, non altrettanto lo sviluppo e il finale, piuttosto prevedibile. La Comencini però è brava a parlare per immagini, a raccontare una Napoli velata, nascosta e che nasconde il segreto di Alice.

 

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Sofia Peroni
Classe 1996, marchigiana d’origine, studia comunicazione a Roma e ha trovato il modo di coniugare la passione per il cinema e quella per la scrittura... Come? Scrivendo sul e per il cinema dal 2015. Ha all'attivo diverse esperienze sul set, con registi del calibro di Matteo Garrone, e sogna un giorno di veder realizzato il suo film.

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