“Tu”: quando l’amore diventa ossessione e rende pronti a tutto

Il romanzo di Caroline Kepnes, edito da Mondadori, è diventato una serie Netflix con Penn Badgley

Sarà stata la copertina rosso fuoco, una mia percezione sbagliata. Non so perché mi ero fatta l’idea che Tu” di Caroline Kepnes, edito da Mondadori, fosse un romanzo di genere erotico. Ebbene definirlo così sarebbe certamente una forzatura – o una riduzione -, perché sebbene i rimandi sessuali siano espliciti e chiari certo non si tratta soltanto di una storia di sesso tra due persone.

A pensarci bene fin dalle prime righe ho avuto l’impressione di aver giudicato male questo libro, basandomi sulla cover, di essere stata troppo frettolosa nel farmi, mentalmente, un’idea della storia.

Ripensando al tutto a freddo non è semplice inserire in una categoria questo libro, perché è molto particolare. Come minimo. Lo stile devo dire che mi ha colpita, la mimesi del reale infatti è riuscitissima. I pensieri di Joe, il suo modo di raccontare ciò che accade… è come trovarsi lì, nella sua New York, ma ancora di più è come se a parlare fosse davvero un trentenne di oggi. Nei suoi modi, nelle sue parole, si ritrova il 2015 e non sempre questo accade, quando si parla di romanzi.

Anche la scelta di questo protagonista, e di questo punto di vista, sono particolari. Spesso leggiamo libri raccontati dal punto di vista della lei della storia, questa volta l’intera vicenda ci viene filtrata dagli occhi di Joe. Ma nonostante sia lui a raccontare le cose, facendole passare quindi come normalissime, ci si impiegano circa cinque minuti per capire che in lui c’è qualcosa che non va.

Quando incontra Beck, la lei di questa sordida storia, inizia, nell’ordine: a rubarle il cellulare e tenere sotto controllo la sua mail, il profilo Facebook e via dicendo; ad appostarsi sotto casa sua; a entrare nell’appartamento stile ladro per sentirla vicina…

Senza considerare il fatto che veda in lei la sua anima gemella e che è certo, senza di fatto conoscerla, di essere l’anima gemella di lei. E che per imporle questa scelta è disposto a tutto – compreso rapire un ex di Beck, rinchiuderlo in libreria e dopo…

Nel corso della storia la prima impressione trova una serie incredibile di conferme. La principale stranezza del libro sta proprio in questo: il protagonista spaccia le sue azioni come normalissime, e ciò nonostante il lettore rabbrividisce una pagina ogni due perché sa che la verità sta tutta da un’altra parte.

Se anche la protagonista femminile ha la sua buona dose di stranezze, da donna non sono riuscita a darle contro più di tanto. Certo, Beck è nevrotica, ha dei problemi con il suo passato e con la figura del padre che la porta a comportarsi con gli uomini in modo quanto meno discutibile, è fortemente egoista e concentrata su se stessa. E ciò nonostante, lei non ammazza nessuno. Insiste un po’ troppo con qualcuno, inizia una relazione con un uomo sposato, gioca con la sua sessualità, ma niente di questo è un delitto.

Il finale mi ha lasciato l’amaro in bocca. È stato un po’ come quando ho finito di leggere “L’amore bugiardo“: dopo tutto quello che è successo mi aspettavo che ci fosse un finale giusto, che “il cattivo” avesse ciò che meritava, e invece…

Con il Joe di “Tu” succede esattamente lo stesso. Dopo tutto ciò che ha fatto, è giusto che per lui ci sia, non dico un lieto fine, ma comunque un futuro? Che nessuno scopra mai tutto ciò che ha fatto? Che la passi liscia, insomma? La domanda è retorica, la risposta ognuno può trovarla dentro di sé.

 

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