“Tu mi nascondi qualcosa”: un film corale che va oltre la commedia

Cast talentuoso ed esperto dove spicca Stella Egitto, per una storia che fa riflettere sulla vita di coppia

Un film di Giuseppe Lo Console. Con Giuseppe Battiston, Stella Egitto, Sarah Felberbaum, Rocio Munoz Morales, Rocco Papaleo. Commedia, 87′. Italia, 2018

Valeria (Felberbaum), un’investigatrice privata, si trova per errore a pedinare la persona sbagliata. Scopre che la promessa sposa di Francesco (Battiston) lo tradisce. Quando la cosa viene fuori, il matrimonio salta e Francesco, piombato in depressione, si rivolge all’investigatrice: lei gli ha distrutto il rapporto e lei dovrà aiutarlo a rimetterlo in sesto. Irene (Rossi) fa un appello in tv denunciando la scomparsa di suo marito Alberto(Papaleo). Un ospedale risponde dicendo che l’uomo è lì ricoverato da quindici giorni a seguito di un incidente ma ha perso la memoria. Quando Irene raggiunge il marito, trova un’amara sorpresa: un’«altra» moglie tunisina (Muñoz Morales) è già al capezzale di Alberto che ovviamente, non ricorda nessuna delle due. Ezio (Tiberi) e Linda (Egitto) sono una coppia molto affiatata, nonostante l’insolito mestiere di lei: Linda infatti è una pornostar. Il fatto che la sua donna abbia rapporti sessuali con altre persone per ragioni “cinematografiche”, non impensierisce minimamente Ezio. Almeno finché non comincia a sospettare che tra Linda e il suo partner lavorativo ci sia una tresca.

 

La sincerità, nei rapporti umani e specialmente nella vita di coppia, è davvero necessaria? Una relazione può durare anche se uno dei partner omette qualche particolare e non è proprio limpido come uno specchio d’acqua montana?

Ma soprattutto, la verità è solo una, oppure di una stessa storia possono esistere più versioni, non necessariamente false?

“Tu mi nascondi qualcosa”, opera prima del regista Giuseppe Lo Console, si sforza di raccontare come la vita di coppia non sia mai una linea retta, una strada senza buche, ma piuttosto un percorso a ostacoli, dove talvolta la bugia diventa lo strumento indispensabile per il quieto vivere.

Il fine giustifica i mezzi sosteneva già nel Cinquecento Niccolò Machiavelli, non immaginando che questa sua frase sarebbe poi stata applicata anche in campo sentimentale.

Il film è un caleidoscopio di situazioni, tra tradimenti, delusioni, equivoci. Si assiste alla fine di matrimoni e di convivenze di lunga data, e alla crisi di una storia d’amore apparentemente solida e felice. Il tutto provocato dalla scoperta di una bugia, più o meno innocua.

“Tu mi nascondi qualcosa” è formato da tre episodi, incentrati sui temi della poligamia, del tradimento, e della mancanza di fiducia. A legare il tutto, l’amore, sentimento che cambia, si evolve, porta a toccare vette altissime di piacere ma può anche spezzare il cuore.

Il film risulta nel complesso godibile, divertente e in alcuni passaggi anche commovente. Non è una semplice commedia romantica, ma piuttosto una sincera e riuscita rappresentazione delle difficoltà una coppia deve affrontare ogni giorno. Perché il difficile non è tanto trovarsi e innamorarsi, ma restare insieme!

In un cast artistico di assoluto livello, ci piace sottolineare la prova della brava e poliedrica Stella Egitto, che conferma, nel ruolo solo sulla carta più leggero di Linda Angel, quanto di buono fatto vedere di recente al cinema e in tv.

Insieme con Alessandro Tiberi la Egitto riesce a trasmettere le paure e le dinamiche di una coppia innamorata di oggi, coinvolgendo ed emozionando lo spettatore fino a un finale coraggioso, divertente e romantico.

Amare significa mettersi in gioco, rischiare sapendo che le delusioni sono sempre dietro l’angolo. Eppure solo così si può sperare di trovare la persona giusta, quella con cui condividere la vita.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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