“Ultras”: Lettieri racconta il mondo del tifo dall’interno, senza fare sconti

Un'opera prima ben strutturata e ben diretta, forse non particolarmente originale ma vera

Un film di Francesco Lettieri. Con Aniello Arena, Ciro Nacca, Simone Borrelli, Daniele Vicorito, Salvatore Pelliccia. Drammatico, 108′. Italia 2020

Sandro è il leader degli Apache, il gruppo di ultras del Napoli, anche se a causa del daspo (il divieto di accedere alle manifestazioni sportive) non è più in prima linea. Il suo ascendente è ancora forte sul gruppo, nonostante stia emergendo una generazione pronta a sostituire i vecchi leader. Tra i più giovani c’è Angelo, che vede in Sandro una figura paterna e vive con lo spettro del fratello Sasà, morto anni prima in alcuni tafferugli contro i tifosi romani. Sandro però conosce Terry e inizia a innamorarsi di lei, prestando sempre meno attenzione agli Apache, che precipitano in un pericoloso caos.

 

In un momento storico particolarissimo, in cui ci viene imposto di fermarci, di stare a casa, di riflettere, una delle attività più comuni è recuperare serie, film, nuove uscite sulle piattaforme streaming che amiamo.

Su Netflix è uscito in questi giorni “Ultras”, opera prima di Francesco Lettieri, che racconta le vicende di un gruppo di tifosi del Napoli, senza filtri e senza fare sconti a nessuno – né ai tifosi né alle quasi assenti forze dell’ordine.

Gli Apache sono una vera e propria famiglia per Angelo e Sandro, i protagonisti del film. A loro si aggiunge la città di Napoli, che non fa solo da sfondo ma rappresenta bensì il perno centrale dell’intera vicenda.

Il regista Francesco Lettieri, al suo esordio nel lungometraggio dopo una lunga carriera nel mondo dei videoclip, decide di inserirsi in una tradizione ben rodata. Pur non toccando il tema della malavita, “Ultras” può considerarsi una sorta di fratello minore di successi come “Gomorra”, “Reality”, “La paranza dei bambini”.

La regia, comunque, pur non particolarmente originale, è pulita e attenta ai dettagli. La sceneggiatura è buona; la storia avvincente ed emotivamente toccante, anche se la terza parte risulta alquanto debole.

Un amore fraterno, una passione, la fede calcistica. Tra erba sintetica, fumogeni e bengala, manganelli e volti coperti. “Ultras” è un film vero, che racconta il suo soggetto senza troppo sentimentalismo, ma con grande realismo.

 

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Sofia Peroni
Classe 1996, marchigiana d’origine, studia comunicazione a Roma e ha trovato il modo di coniugare la passione per il cinema e quella per la scrittura... Come? Scrivendo sul e per il cinema dal 2015. Ha all'attivo diverse esperienze sul set, con registi del calibro di Matteo Garrone, e sogna un giorno di veder realizzato il suo film.

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