“Un couple”: il monologo di una donna su gioie e dolori della vita col marito

Il primo film di finzione del documentarista Frederick Wiseman, un ibrido tra cinema e teatro

Un film di Frederick Wiseman. Con Nathalie Boutefeu. Drammatico, 64′. Francia, USA 2021

Un giardino di Belle Île, la più grande delle isole bretoni, fa da scenario al monologo di Sofia, detta Sonja, la moglie di Tolstoy, basato sulle lettere che i due solevano scriversi durante la loro lunghissima convivenza e sui diari che entrambi tenevano scrupolosamente.

 

Primo film di finzione realizzato dal documentarista Frederick Wiseman, che a causa della pandemia ha dovuto prendersi una pausa dai consueti progetti, presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia, “Un couple” è il monologo di una donna che racconta gioie e dolori della vita insieme al marito.

Il marito è Leo Tolstoj, la donna sua moglie Sofia detta Sonja. I due furono sposati per trentasei anni, ebbero tredici figli, nove dei quali sopravvissero. Entrambi tenevano un diario. Anche se vivevano insieme, nella stessa casa, si scrivevano spesso delle lettere.

E proprio da queste lettere e dalle pagine dei rispettivi diari prende il là “Un couple”, girato in ventitré giorni, nel maggio 2021, nel giardino La Boulaye, sull’isola di Belle Île.

Un film che è un esercizio stilistico e registico oltre che letterario – dice il regista nella sua nota che la troupe consisteva soltanto in sei persone e un’attrice –, giocato sull’irruenza e la potenza delle parole e su una cornica naturale che è a sua volta protagonista.

Sicuramente un film evocativo, ma che mi auguro anche rimarrà un unicum nella carriera del documentarista Wiseman, perché la visione, soprattutto se serale, induce al sonno piuttosto che alla riflessione.

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